Formula 1 | Le pagelle del GP d’Ungheria

Verstappen non fa sconti, Norris splende, per Hamilton brusco risveglio. La Ferrari delude ancora.

Formula 1 | Le pagelle del GP d’Ungheria

Max Verstappen 10 Perdere la pole position per pochi millesimi è un’onta che il cannibale lava via subito, mettendo le cose in chiaro sin dalla partenza. Il secondo posto di sabato è solo un incidente di percorso, non c’è trippa per gatti. Nona vittoria stagionale, quarantaquattresima in carriera. Inesorabile.

Lando Norris 9 Da quando la MCL60 è diventata una monoposto competitiva lui è tornato a splendere, infilando a Budapest la seconda piazza d’onore consecutiva. Talento anche un po’ sottovalutato, non stupisce che piaccia a molte squadre.

Sergio Perez 7 Reagisce alla crisi e all’anonimato in cui era piombato fino a sabato con una gara finalmente aggressiva e positiva, ritrovando podio e sorriso.

Lewis Hamilton 7,5 La pole è da funambolo vero, è un graffio vivo e al contempo nostalgico, è un giro da sogno in apnea che si trasforma però in un brusco risveglio. Lui sbaglia del tutto la partenza, la Mercedes è buona ma non spaziale, e alla fine il quarto posto è un misto di delusione, disillusione e realismo.

Oscar Piastri 8 Siamo davanti a un mostriciattolo. Veloce, cattivo, scomplessato e anche paraculo quanto basta, nell’accettare (per adesso) i gradi superiori di Norris. Ma l’australiano arriverà presto.

George Russell 7,5 Non male la rimonta tutta ritmo e gestione gomme, da diciottesimo a sesto, togliendosi lo sfizio di qualche bel sorpasso. Bravo.

Charles Leclerc 6 Sbaglia la squadra a fargli perdere dieci secondi al pit-stop, sbaglia lui a farsi beccare dall’autovelox in corsia box. Nel complesso è il solito malinconico GP di un talento sempre più in balia della monoposto fondamentalmente lenta e degli imprevisti.

Carlos Sainz 6 Bello lo scatto al semaforo con cui rimedia alla qualifica storta. Di più non può fare perché l’auto questa è. Purtroppo.

Fernando Alonso 6 Si lamenta del format ma la sorprendente Aston Martin è plafonata. Quinta forza in pista, sembra passata un’eternità dal podio di Montreal.

Gunayu Zhou 4,5 Chissà se sarà stata l’emozione di aver portato la Cina così in alto ad avergli fatto tremare le vene e i polsi, certo che qualificarsi in quinta posizione è stata una vera impresa, ma rovinare tutto piantandosi al semaforo e tamponando Ricciardo in curva uno è stata se possibile un’impresa ancora più impervia.

Valtteri Bottas 5,5 Fuoco di paglia come il compagno di squadra, ma senza far ridere i polli.

Daniel Ricciardo 6 Bravo in qualifica a superare il primo taglio, non si scompone in gara nonostante viene catapultato sulle Alpine. Incolpevole, dà prova di essere in ottima forma.

Yuki Tsunoda 5 Perde il primo confronto diretto con Ricciardo, che ha dieci anni più di lui ed era fermo da un po’. Categorie?

La comunicazione di Fred Vasseur 4 Che senso ha promettere grandi prestazioni e lotta per la pole position con una macchina così lenta? Forse in GeS gli prospettano un quadretto più roseo? La pista presenta sempre il conto; sarebbe quindi opportuno tenere un profilo più basso, considerato il (non) potenziale della SF23.

La comunicazione di Andrea Stella 8 Fino a Silverstone faremo pena poi vedrete un’altra McLaren. Detto, fatto.

GP Ungheria 6 L’Hungaroring si conferma un tracciato più tecnico che spettacolare, mettiamola così.

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