Formula 1 | Lawson rialza la testa con Racing Bulls: “La fiducia è tornata”
Liam Lawson e l'analisi di una prima parte di stagione ricca di alti e bassi

Formula 1 Lawson Racing Bulls – L’inizio di stagione 2025 per Liam Lawson è stato tutt’altro che semplice. Dopo essere stato promosso in Red Bull in sostituzione di Daniel Ricciardo, il neozelandese ha faticato a inserirsi e, dopo poche gare, è stato rimpiazzato da Yuki Tsunoda. Una scelta che Helmut Marko aveva definito non una retrocessione, ma un’opportunità di rilancio con la Racing Bulls, “una macchina competitiva e più semplice da gestire rispetto alla RB21”. Le difficoltà iniziali, legate anche a un pre-campionato complicato e a problemi di fiducia, avevano però alimentato i dubbi sul suo futuro. In particolare, i primi cinque GP senza punti e il confronto impari con il compagno Isack Hadjar sembravano segnare un percorso già in discesa.
La svolta da Monaco in poi
Il riscatto è arrivato con la parte centrale di stagione. A partire dal GP di Monaco, Lawson ha iniziato a trovare maggiore confidenza con la vettura, anche grazie a un nuovo pacchetto di sospensioni anteriori sviluppato al simulatore. Da quel momento sono arrivati punti pesanti in Austria, Belgio e Ungheria, dove ha concluso davanti persino a Max Verstappen grazie a una strategia a una sola sosta. “Abbiamo fatto dei cambiamenti e lavorato duramente con il suo ingegnere,” ha spiegato il team principal Alan Permane. “In Austria ha ritrovato entusiasmo, a Spa si è visto un altro passo avanti. Adesso ha di nuovo fiducia nei suoi mezzi”. Lo stesso Lawson, pur non riconoscendosi nella definizione di pilota “demoralizzato”, ha ammesso di aver trovato la chiave per sentirsi a proprio agio: “Non è cambiato nulla di enorme, solo piccoli dettagli sulla macchina e su me stesso. Da lì la costanza è migliorata, e dobbiamo continuare così”.
Il confronto con Tsunoda
Le prestazioni del neozelandese assumono ancora più valore se confrontate con quelle di Tsunoda. Da quando ha lasciato la Racing Bulls per la Red Bull, il giapponese ha raccolto punti soltanto in due occasioni ed è reduce da una lunga serie negativa. Lawson, al contrario, ha raggiunto quattro volte la Q3 ed è spesso partito davanti, nonostante il compagno disponga teoricamente di una monoposto più performante. Questi risultati hanno contribuito a riaccendere il dibattito sul futuro della seconda Red Bull, ancora priva di un pilota stabile in grado di affiancare Verstappen.
Il futuro resta aperto
Con 20 punti in classifica, Lawson è ora a sole due lunghezze da Hadjar, dimostrando di aver interrotto la spirale negativa che aveva caratterizzato il suo debutto stagionale. “Non penso troppo al futuro,” ha detto in Ungheria. “Mi concentro sulle gare, dobbiamo continuare a fare di più. Poi vedremo cosa succederà”. Se la politica Red Bull ha raramente concesso seconde possibilità a chi non ha convinto subito — basti pensare a Pierre Gasly — la situazione attuale potrebbe rappresentare un’eccezione. Con poche alternative solide e il problema cronico del “secondo sedile”, Lawson ha riaperto la partita: la seconda metà del 2025 sarà decisiva per il suo destino.
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