Ferrari, un venerdì difficile a Singapore
L’ultimo scorcio di stagione, che si disputerà tutto lontano dall’Europa, si è aperto nell’insolito ma sempre affascinante scenario di Marina Bay, l’area di Singapore che ospita la quarta edizione dell’omonimo Gran Premio, il primo a svolgersi integralmente sotto le luci artificiali. A causa di alcuni problemi con i cordoli la prima sessione è stata accorciata di trenta minuti ma sono stati comunque più di 330 i chilometri completati dalla Ferrari 150° Italia, quasi equamente suddivisi: 39 i giri percorsi da Fernando Alonso, soltanto due in meno quelli messi insieme da Felipe Massa.
“Come sempre il venerdì avevamo un intenso programma di lavoro da svolgere: purtroppo, sia a causa dell’imprevista ed inaspettata riduzione della durata della prima sessione, sia per via di alcuni piccoli inconvenienti che hanno rallentato le operazioni, non siamo riusciti a fare tutto quello che volevamo” ha spiegato Pat Fry.
“Avevamo alcune nuove soluzioni in vettura: alcune hanno dato il responso atteso mentre su altre si deve ancora lavorare. Fatte salve le solite considerazioni sulla valutazione dei risultati del venerdì, sembra che siamo tornati più vicini alla situazione che avevamo visto prima della pausa estiva. Non avevamo bisogno di conferme ma abbiamo visto oggi quanto questo circuito sia molto duro per le macchine: come a Monaco, la minima sbavatura si paga a caro prezzo. Bisognerà quindi fare molta attenzione a non andare oltre il limite. Un fattore molto importante sarà il comportamento degli pneumatici: in gara sarà cruciale scegliere il momento migliore per fare il pit-stop”.
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