Fernando Alonso: Sono giorni “caldi” per lo sport spagnolo

Fernando Alonso: Sono giorni “caldi” per lo sport spagnolo

Sono dei giorni molto “caldi” per noi spagnoli. Sabato scorso battendo il Paraguay la nazionale di calcio è tornata dopo sessant’anni fra le prime quattro di un Mondiale e mercoledì si giocherà l’accesso alla finale contro la Germania. Non vedo l’ora di seguire questa partita, che non ha una favorita: del resto, è una semifinale e non potrebbe essere altrimenti. Chi è arrivato a questo punto del torneo è sicuramente forte e merita questo traguardo: perciò è impossibile dire chi abbia un vantaggio. Penso che il giocatore chiave per noi sarà Iniesta. Comunque vada, per noi è già un bellissimo risultato.

E’ iniziato anche il Tour de France, la corsa a tappe più affascinante dell’anno. Cercherò di seguirla per quanto possibile, facendo il tifo per il mio amico Alberto Contador. Credo che lui sia il favorito per la vittoria finale e non lo dico soltanto per il rapporto che ci lega ma perché penso che abbia tutte le carte in regola per fare il tris nella Grande Boucle.

Certo che è davvero un periodo fantastico per lo sport spagnolo. A giugno Pau Gasol ha conquistato il suo secondo anello nella NBA, ieri Rafa Nadal si è imposto per la seconda volta a Wimbledon dopo essersi già portato a casa il Roland Garros, Lorenzo sta volando verso il titolo iridato nella Moto GP. Non sono coincidenze ma il frutto di una generazione di atleti straordinari, cresciuta in un Paese che negli ultimi vent’anni è cambiato tantissimo: a partire dalla fine degli anni Ottanta e nel decennio successivo il numero degli impianti sportivi è aumentato in maniera incredibile – basta girare un po’ anche nelle cittadine più piccole e si trovano campi da calcio, da tennis e da basket ovunque e tutti pubblici – e c’è un approccio allo sport del tutto diverso. Questi sono i risultati e perciò credo che ci sia una base sufficientemente solida perché certi successi continuino nel tempo.

Ora torniamo al mio lavoro, anzi la mia prima passione, la Formula 1. Sono qui a Maranello per stare insieme alla squadra in questi giorni di vigilia del Gran Premio di Gran Bretagna. E’ un momento cruciale della stagione, con tre gare nello spazio di quattro settimane. Siamo pronti, sia dal punto di vista tecnico che da quello fisico. A Valencia abbiamo introdotto delle importanti novità sulla F10 e altre ne verranno portate a Silverstone e nelle gare successive. Il programma di sviluppo è molto intenso e penso che ne vedremo i suoi frutti. Anche dal punto di vista fisico ci siamo preparati con grande cura, sapendo che gli impegni sono molto ravvicinati e bisogna essere sempre al 100%.

A Silverstone ci attende un circuito modificato nella parte finale. Insieme ai tecnici stiamo studiando in questi giorni tutte le caratteristiche del nuovo tracciato analizzando le informazioni disponibili, come ad esempio le immagini delle gare di motociclismo che si sono svolte lì qualche settimana fa. Giovedì mattina faremo un sopralluogo insieme al mio ingegnere per vedere gli ultimi dettagli, in particolare per verificare la presenza di alcuni saltellamenti sulla traiettoria. La pista rimane abbastanza simile al passato, caratterizzata da tante curve molto veloci, il che non ci favorisce. Però è vero che la configurazione della F10 introdotta a Valencia dovrebbe darci un vantaggio proprio nelle curve veloci quindi meglio aspettare e vedere dove saremo: io resto ottimista. Poi c’è la pioggia, che a Silverstone non manca mai di fare da protagonista. Sarei molto sorpreso di avere un weekend tutto asciutto e noi dovremo comunque essere pronti ad adattarci ad ogni cambio di situazione.

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