Felipe Massa: le sue gare in Ferrari
È arrivato con un tweet l’addio ufficiale di Felipe Massa alla Ferrari, il cui rapporto si concluderà a fine stagione dopo il Gran Premio del Brasile, la sua gara di casa. Al momento non sappiamo ancora con certezza quale sarà il suo destino, se resterà in Formula Uno firmando con un’altra scuderia oppure gareggerà in altri campionati, ma possiamo dire con certezza quello che ha fatto in questi anni con la scuderia di Maranello, dal suo esordio nel 2006, quando prese il posto del suo connazionale Rubens Barrichello.
Inizialmente il suo compito non è facile, il suo compagno è il pluricampione del mondo Michael Schumacher e nella sua prima stagione Felipe deve fare da scudiero al tedesco per aiutarlo a fermare il fenomeno Alonso, campione del mondo nel 2005. Chi sarà incoronato neocampione sarà deciso nel GP del Brasile 2006, sfida che vede protagonisti proprio Schumacher ed Alonso. La tensione è palpabile nell’aria, fin dal venerdì le Ferrari girano piuttosto forte, il sabato in qualifica Felipe ottiene una grandiosa pole, mentre Michael è decimo, mentre Alonso nono. L’esito di quel Gran Premio lo ricorderanno sicuramente in molti: Alonso campione del mondo per la seconda volta con Michael che chiude quarto dopo un’epica rimonta, ma non siamo qui a ricordare questo, bensì la vittoria di Massa, quella tanto agognata vittoria che non vedeva un brasiliano sul gradino più alto del podio da ben 13 anni, in quel lontano 1993 dove ad alzare il trofeo c’era lui, Ayrton Senna. Queste furono le parole rilasciate da Felipe dopo il successo nella sua terra natia:
“Oggi un altro sogno, il sogno della mia vita, è diventato realtà. La macchina è stata perfetta, le gomme Bridgestone sono state perfette, ho guidato in maniera impeccabile, il tutto nella mia gara di casa! Ho controllato sempre la situazione, rallentando un pochino soltanto quando Michael, dopo la sua foratura, era davanti a me perché non volevo doppiarlo. Voglio dedicare questa vittoria alla mia famiglia, ai miei amici, a tutti quelli che mi hanno aiutato nella mia carriera e al popolo brasiliano, che oggi mi ha fatto sentire tutto il suo calore attraverso i tifosi che erano sulle tribune.[…]. Negli ultimi giri cercavo di mantenere la concentrazione ma non riuscivo a non guardare gli spalti pieni di gente in festa!”. [Ferrari Press]
Due anni dopo questa stessa pista sarà invece luogo del duello fra Felipe e Lewis Hamilton per la conquista del mondiale 2008. Il ferrarista si trova a quota 84 punti, mentre il diretto rivale ne ha 7 in più: è importante arrivare primi, mentre l’inglese non deve andare oltre la sesta posizione; a parità di punti avrebbe vinto Massa per maggior numero di primi posti. Con il pubblico di casa a supportarlo il brasiliano realizza una fantastica pole con il tempo di 1.12.368, mentre Hamilton è quarto con la sua McLaren-Mercedes, il cui motore è l’unico a non essere stato sostituito per il GP del Brasile. Il ritmo del brasiliano è alto e costante lungo tutto l’arco della gara, niente e nessuno pare infastidirlo lungo i 71 giri previsti, neanche un tempo che a tratti porta la pioggia, costringendo a scelte difficili da parte degli uomini del muretto. Felipe taglia il traguardo per primo, è un tripudio di gioia sulle tribune e dentro il box del cavallino… finché non giunge la beffa: “Lewis Hamilton is the World Champion!”. All’ultimo giro, a poche curve dal termine, l’inglese era infatti riuscito a superare Timo Glock e la sua Toyota, la quale montava ancora gomme da asciutto; conquistata così la quinta posizione, vinse di un solo punto il titolo mondiale.
Queste furono le dure ed amare parole del brasiliano durante la conferenza post-gara: «Quando il mio ingegnere di pista mi ha detto del sorpasso di Vettel su Lewis, pensavo che il mio cuore stesse per esplodere, ma aspettavo ancora la conferma ufficiale per crederci. E poi subito dopo mi hanno detto che aveva passato Glock, e che era quinto. Il mio sogno è finito in un attimo.»
Il mondiale 2009 non si apre nel migliore dei modi: la F60 pare poco competitiva e nelle prime tre gare Felipe colleziona due ritiri. Poi però sembra ritrovare il giusto ritmo, andando vicino al podio con due quarti posti e finalmente un 3° al termine del GP di Germania. Finché non accadde quello che nessuno poteva aspettarsi.
Gran Premio d’Ungheria, si corre come di consueto all’Hungaroring, entrambe le Ferrari hanno avuto accesso all’ultima fase delle qualifiche, quando le telecamere inquadrano la monoposto di Massa finire lunga, andando a sbattere conseguentemente contro le barriere, inizialmente per cause ignote. Un’attenta ricostruzione grazie alla cam posta sulla monoposto mostrerà in seguito che il brasiliano era stato colpito da una molla staccatasi dalla Brawn GP di Barrichello, la quale aveva impattato con il casco di Massa. Portato d’urgenza in ospedale gli verrà diagnosticata una forte commozione cerebrale oltre ad un profondo taglio sulla fronte, mettendolo fuori per tutto il resto della stagione.
Nel 2010 Felipe torna, ma non sembra più lo stesso, così per le tutte le stagioni a seguire: secondo alcuni a cambiarlo è stato il forte trauma subito durante le qualifiche d’Ungheria, rendendolo più impaurito ed arrendevole. Stando ad altre fonti, non avrebbe mai retto il confronto con il neocompagno di squadra, il bicampione del mondo Fernando Alonso, e che si sarebbe accorto di essere la seconda guida quando l’ingegnere gli comunicò dai box:”Fernando is faster than you. Can you confirm you understand that message?”
I risultati scarseggiano e la critica su di lui si fa sempre più pressante, nonostante ciò il team lo sostiene riconfermandolo di anno in anno, fino all’attuale Gran Premio di Monza. In qualifica è quarto, davanti al compagno di squadra, concludendo la gara il giorno seguente sempre nella stessa posizione, lasciandosi sfilare da Alonso in partenza e proseguendo senza sbavature.
«Quello che succederà… succederà, questa è una gara importante per il mio futuro ma non vuol dire che il futuro sia solo in rosso quindi proviamo a fare il meglio per me e per la squadra, il meglio per tutti.», aveva detto poco dopo il termine del GP italiano. Poi l’annuncio di fine collaborazione con il team modenese. Una carriera, quella in Formula Uno per Massa, che non è mai stata facile se si guarda quali grandi campioni ha sempre dovuto affiancare e – in placido silenzio – a volte sopportare. Non è possibile giudicare la carriera di un pilota solo in parte, ma bisognerebbe vederla lungo tutto il suo arco, dalla fase ascendete a quella, purtroppo, discendente ed anche se quella di Felipe in Ferrari è volta al termine, potrà sempre reiniziare da altre parti. E, magari, senza essere l’ombra di qualcun altro.
Andrea Villa
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