F1 | Villeneuve non ha dubbi: “Red Bull si è persa dopo la morte di Mateschitz”
"Alla Red Bull non esiste più una piramide gestionale, logico l'addio di Newey", ha affermato l'ex pilota canadese
F1 Villeneuve Red Bull – Intercettato dalla stampa inglese, Jacques Villeneuve ha provato ad analizzare la situazione di instabilità che sta vivendo la Red Bull nelle ultime settimane, precisando come le guerre di potere attualmente in corso a Milton Keynes siano state provocate dalla morte di Dietrich Mateschitz, ex gran capo del marchio austriaco scomparso nell’ottobre del 2022.
Secondo l’ex pilota canadese, Mateschitz – grazie alla propria leadership – riusciva a tenere ogni pedina al proprio posto, aspetto che per anni ha evitato situazioni di confusione nella “piramide” gestionale del team.
Oggi, tutto ciò, non esiste e personaggi come Christian Horner, Helmut Marko e Olivier Mintzlaff stanno facendo il possibile per portare il “gioco” a proprio favore. Una sfida interna senza esclusioni di colpi, come ha ampiamente mostrato il tanto chiacchierato caso Horner di questo inverno, che ha portato Adrian Newey a valutare nuove soluzioni per il proprio futuro in Formula 1.
Villeneuve e il punto di vista sulla Red Bull
“Mateschitz teneva tutti al loro posto e le lotte interne alla squadra sono nate dopo la sua morte, per l’appunto. E’ comprensibile che Adrian Newey abbia scelto di lasciare Milton Keynes, ci sono troppe cose che non vanno. Situazioni che con il motorsport hanno ben poco a che fare. Qualcuno, dall’interno, sta mettendo benzina sul fuoco e il fatto che la squadra stia riuscendo comunque a vincere influisce ben poco. Dietrich teneva il timone e teneva tutti al loro posto.
Alla Red Bull la piramide non esiste più. Ora ci sono più di due parti che stanno tirando i fili e la situazione è diventata troppo personale. La gente, d’altronde, trova problemi anche quando le cose vanno bene. Per questo è molto difficile avere un dominio per lungo tempo. Newey è una persona visionaria, capace di estrarre il massimo dalle persone al suo fianco, ma di certo si può vincere anche senza di lui. Mercedes l’ha dimostrato. Però sono dell’idea che è sempre meglio averlo tra le proprie fila rispetto che in un team rivale”.
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