F1 | Trulli a gamba tesa sulla Ferrari: “Manca un DT e il tutto mi ricorda la mia situazione in Toyota”
L'opinione di Jarno Trulli sui problemi che stanno rallentando la crescita della Ferrari
F1 Trulli Ferrari – La decima gara della stagione si è chiusa senza squilli per la Scuderia Ferrari, mentre attorno cresce il rumore dei successi altrui. A Montreal è arrivata la prima vittoria stagionale per Mercedes, conquistata senza l’aiuto di episodi esterni, ma per pura competitività. Nel frattempo, nel WEC, la casa di Maranello ha celebrato un altro trionfo con la 499P, che ha completato una tripletta vincente tra Spa, Le Mans e Interlagos.
Due segnali chiari, che alimentano il confronto tra ciò che funziona lontano dalla Formula 1 e ciò che invece fatica a decollare nel campionato iridato. In Formula 1, Ferrari rimane ancora a quota zero successi nel 2025, mentre McLaren, Red Bull e Mercedes hanno già scritto il proprio nome nell’albo d’oro di questa stagione
E proprio in tal senso, in un’intervista rilasciata a La Stampa, Jarno Trulli ha offerto un’analisi lucida della situazione, paragonando l’attuale momento della Scuderia a quello vissuto in prima persona nel 2009 ai tempi della Toyota: “Ho la sensazione che la SF-25 non sia una macchina terribile, ma molto difficile da mettere a punto e altalenante nel rendimento. Veloce a Montecarlo, lontana parente su altre piste. Significa che qualcosa di buono c’è, ma il team non riesce a estrarlo”.
L’italiano ha poi individuato una lacuna strutturale nel reparto tecnico di Maranello: “La sensazione è che manchi un direttore tecnico. L’anno scorso c’era un certo Newey in giro. A Maranello serve qualcuno che disegni la vettura e che la renda competitiva in vista del 2026”. Il paragone con l’esperienza personale è diretto: “Questa situazione ricorda molto quella vissuta ai miei tempi con Toyota. Alternavamo grandi risultati ad altri negativi, contro le nostre aspettative. In Bahrain, a sorpresa, feci la pole; due GP dopo a Montecarlo io e il mio compagno Glock partimmo ultimo e penultimo”.
In una fase del campionato che avrebbe dovuto segnare un salto di qualità, Ferrari si ritrova invece a fare i conti con risultati che non riflettono le ambizioni iniziali. La pressione su Vasseur e sull’intera struttura tecnica continua ad aumentare, mentre il 2026 – con il cambio regolamentare alle porte – impone scelte chiare e tempestive.
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