F1 | Todt: “Con Schumacher è nata un’amicizia totale, sta lottando e continuerà a farlo”
"Con lui ho visto tanti GP prima e dopo l'incidente, vedremo ancora molte gare", ha sottolineato il presidente della FIA in un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport
In un’intervista pubblicata nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Jean Todt ha parlato di Michael Schumacher. Il tedesco, che domani taglierà il traguardo dei 50 anni, continua il lungo percorso riabilitativo nella sua dimora svizzera di Gland in seguito all’incidente verificatosi sulle nevi di Meribel del 29 dicembre 2013.
Todt e Schumacher sono stati due degli artefici dell’epopea d’oro Ferrari in Formula Uno, dove la scuderia del Cavallino vinse tra la fine degli anni ’90 e inizio 2000 sei titoli costruttori consecutivi e cinque piloti.
“Il momento più bello è stato il trionfo iridato con la Ferrari nel 2000, salendo sul podio di Suzuka gli dissi che la nostra vita non sarebbe stata più la stessa – ha detto Todt -. Quelli più brutti sono stati Jerez ’97 dove perse il titolo, l’incidente con Coulthard a Spa ’98 e il botto di Silverstone ’99. E poi quando in Giappone nel 2006 ruppe il motore e perse il titolo. Era ovvio che dopo la scomparsa di Senna era il pilota da prendere e decidemmo di ingaggiarlo”.
Parlando dei rapporti personali con Schumacher ha detto: “Sono cresciuto col tempo, poi gli sono stato vicino quando ha avuto dei momenti difficili conoscendo meglio le nostri moglie e facendo le vacanze insieme coi figli. È nata un’amicizia totale. Vado a trovarlo due volte al mese, con lui ho visto il GP del Brasile. Ho guardato tanti GP prima e dopo l’incidente. Abbiamo visto tante gare insieme e ne vedremo ancora molte. Sta lottando e continuerà a farlo, la sua famiglia è straordinaria. Tutto il resto è privato ed è giusto che resti così”.
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