F1 | Russell raccoglie l’eredità di Hamilton: “Il suo addio è stato un nuovo inizio per Mercedes”
George Russell e l'addio di Lewis Hamilton alla Mercedes

F1 Russell Mercedes – La stagione 2025 ha segnato per la Mercedes un punto di svolta storico: dopo 11 anni, il team ha salutato Lewis Hamilton, approdato in Ferrari con l’obiettivo di inseguire l’ottavo titolo iridato. Un addio che ha inevitabilmente cambiato gli equilibri interni a Brackley e che, secondo George Russell, ha rappresentato sì una perdita ingombrante, ma anche l’occasione per aprire un nuovo capitolo.
L’ombra del campione
Per tre stagioni, Russell ha condiviso il box con il sette volte campione del mondo, confrontandosi con un compagno di squadra che, nonostante le difficoltà legate all’era delle monoposto a effetto suolo, ha continuato a rappresentare un punto di riferimento assoluto.
L’immagine di Hamilton malinconico e fragile dopo la pole position di Charles Leclerc a Budapest ha reso evidente il contrasto con l’icona vincente che per anni ha dominato la Formula 1, lasciando intravedere il peso psicologico di un ciclo ormai al tramonto. Nell’intervista concessa a Motorsport.com, Russell non ha nascosto quanto l’uscita di scena di Hamilton abbia inciso sulla squadra: “Le sensazioni sono diverse da quando non c’è più Lewis, ma il suo addio è stato positivo per tutti. Ha segnato un nuovo inizio. A volte è necessario rompere gli schemi per ritrovare la strada giusta”.
Il britannico riconosce come il team abbia dovuto affrontare una fase di assestamento, privo di quella bussola che per oltre un decennio aveva guidato Mercedes nelle scelte tecniche e sportive: “Abbiamo iniziato bene, ma è da un po’ che siamo in cattiva forma. D’altra parte, ci sono pro e contro per ogni cambiamento, e penso che a fare la differenza per noi sia stato anche l’addio di Lewis”.
La nuova leadership
Con Hamilton fuori dai radar di Brackley, Russell ha assunto di fatto il ruolo di leader del team. Un compito che richiede non soltanto velocità in pista, ma anche la capacità di orientare la squadra in un momento delicato, segnato dall’attesa della rivoluzione tecnica del 2026. La Mercedes è chiamata a ritrovare competitività dopo stagioni altalenanti, e il giovane britannico, cresciuto nel vivaio del team, appare ora il volto della ricostruzione. Per lui, la sfida non è soltanto battere gli avversari, ma dimostrare di poter essere il faro della nuova era post-Hamilton.
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