F1 | Ricciardo, Coulthard analizza il declino: “Si è spento troppo presto”

L'analisi di David Coulthard sul crollo delle performance di Daniel Ricciardo

F1 | Ricciardo, Coulthard analizza il declino: “Si è spento troppo presto”

F1 Ricciardo Coulthard – La carriera di Daniel Ricciardo è stata segnata da successi e colpi di scena, ma anche da un declino che negli ultimi anni lo ha portato lontano dai riflettori della Formula 1. Dopo l’addio alla Red Bull a fine 2018, l’australiano non è riuscito a ritrovare lo stesso rendimento che lo aveva reso uno dei talenti più brillanti della sua generazione. Il passaggio in Renault non ha offerto i risultati sperati, pur con qualche lampo competitivo, mentre l’approdo in McLaren ha rappresentato il punto di svolta negativo. In quella fase, Ricciardo è stato costantemente battuto da Lando Norris, un confronto che ha minato la sua fiducia.

L’ultima occasione in Racing Bulls

Nemmeno il ritorno nell’universo Red Bull, con la parentesi in AlphaTauri prima e in Racing Bulls poi, è riuscito a cambiare la traiettoria. Nel 2024, il team che lo aveva lanciato nella massima serie ha scelto di voltare pagina, sostituendolo con Liam Lawson e mettendo di fatto fine alla sua avventura in Formula 1. Nonostante qualche sprazzo del vecchio talento, Ricciardo non è mai riuscito a consolidare prestazioni all’altezza delle aspettative, mostrando un calo di continuità che ha accelerato il suo addio.

Coulthard: “Non era più motivato”

Sul tema è intervenuto David Coulthard, che al podcast High Performance ha tracciato un’analisi lucida della parabola dell’Honey Badger: “Alcuni piloti crescono bene, altri invece sono presi dal successo e questo influenza la loro traiettoria. Daniel Ricciardo ne è un esempio: è stato uno dei talenti più brillanti in Formula 1. Dopo Red Bull, in Renault se la cavava, ma poi in McLaren Norris lo ha sempre battuto, e in AlphaTauri non ha mai funzionato”. L’ex pilota scozzese ha individuato nella motivazione la chiave del crollo: “Credo si sia spento troppo presto. Non aveva più il desiderio di perseguire una nuova opportunità. Come dice il mio amico Martin Brundle, non si perde la velocità, ma il bisogno”.

Una carriera luminosa ma incompiuta

Il bilancio finale di Ricciardo resta comunque significativo: otto vittorie, 32 podi e una fama conquistata per sorpassi spettacolari e una personalità carismatica. Tuttavia, il suo percorso lascia la sensazione di un talento che non è riuscito a esprimere pienamente il proprio potenziale, vittima di scelte di carriera complicate e di un calo di motivazione che lo ha allontanato dalla Formula 1 che contava.

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