F1 | Pagelle GP Imola – Verstappen di forza, Norris show, bene Leclerc e Sainz

Hamilton è anche fortunato, male Perez e Bottas

F1 | Pagelle GP Imola – Verstappen di forza, Norris show, bene Leclerc e Sainz

Max Verstappen 10 La spallata a Hamilton, di forza, al pronti via è un colpo secco che sa di proclama, perché il ragazzo, nel pieno della maturità, plana sulla pista che è una meraviglia, inarrestabile nel suo incedere verso qualcosa che improvvisamente è più di una mera utopia. Guida con la convinzione di chi ci crede.

Lewis Hamilton 6,5 Voto comunque positivo perché, coadiuvato dalla dea bendata, recupera dall’erroraccio alla Tosa con un ritmo disarmante e mortifero per chi è nei paraggi. Dopo la ripartenza si divora di cattiveria le due McLaren e le due Ferrari riportandosi alle spalle di Verstappen e limitando in modo sublime i danni. Ma a Imola è stato battuto in malo modo, in partenza e in gara.

Lando Norris 9 Un fulmine sin dalle qualifiche, come se quest’anno fosse scattato qualcosa, perché lo stato di forma è strepitoso, la guida è spettacolare, aggressiva, efficace. Annichilisce per la seconda gara di fila Ricciardo, si fuma Leclerc alla ripartenza. Cede solo a Hamilton, ma lui e questa McLaren si candidano ad un ruolo di protagonisti.

Charles Leclerc 7,5 Veloce in tutte le condizioni, ma brucia quel sorpasso subito a freddo da Norris. Una fucilata senza diritto di replica, che l’ha scaraventato giù da un podio che pure si era costruito con grande abilità sin dalla partenza.

Carlos Sainz 7 Sbaglia in qualifica, recupera in partenza e poi sul bagnato fa come Dr. Jekyll e Mr. Hyde, alternando giri velocissimi ad escursioni per i campi. Sulla distanza, però, esce alla grande, con un ritmo a dir poco incoraggiante e non inferiore a quello del team mate. Non a caso chiude quinto, sperdendo la McLaren di Ricciardo.

Daniel Ricciardo 6,5 Per ora gli manca qualcosa al volante di una McLaren alla quale deve ancora adattarsi appieno. Il gap con Norris è troppo ampio. Porta a casa buoni punti.

Pierre Gasly 6,5 Una montagna russa che si traduce in un settimo posto finale che è un sospiro di sollievo, perché la scelta di partire con le gomme full wet non paga e viene sorpassato più o meno da tutti, ma non si scompone e risale. Freddo.

Lance Stroll 7 Nel caos tecnico del proprio team, e nel caos ambientale di una gara a dir poco caotica, il canadese tiene botta alla grande, correndo in modo lucido e chiudendo settimo sotto la bandiera a scacchi, prima di essere retrocesso in ottava posizione per il sorpasso su Gasly giudicato irregolare. Bene comunque.

Esteban Ocon 6,5 Con una Alpine da rivedere tira fuori buone prestazioni (Q3 in qualifica) e regola per tutto il fine settimana il compagno Fernando Alonso (5,5), apparso stranamente a disagio e poco brillante tra le curve “amiche” di Imola.

Sergio Perez 4 Il giro in qualifica che gli vale la bellissima prima fila è un lampo di luce in un week-end costellato di errori e imprecisioni sin dal contatto con Ocon durante le libere. Si fa fregare da Leclerc sul bagnato, supera due auto sotto safety car dopo un suo errore, si gira alla ripartenza. Va per prati, sotto gli occhi di quell’Helmut Marko ben poco paziente con chi sbaglia. Disastroso.

Yuki Tsunoda 4,5 La velocità pura va incanalata, instradata, accompagnata con altre qualità che per ora mancano. Nervoso e irruente, litigioso con gli altri e tendente all’errore. Il botto alla variante alta in qualifica e l’errore in gara fanno parse di un percorso di crescita fisiologico per un rookie. Veloce, ma agitato. Imparerà.

Kimi Raikkonen 6,5 Si concede anche lui una escursione di un certo livello, ma con il solito ritmo martellante era risalito dall’ottava fila fino al nono posto finale. Una gran gara, con i trenta secondi di penalità per infrazioni alla ripartenza che sono stati una doccia gelata.

Antonio Giovinazzi 7 Qui dev’esserci una idiosincrasia totale con la dea bendata. Perché la Fortuna, che tanto aiuta gli audaci, sembra avercela con l’italiano, costretto ad un rapido check in supplementare ai box che gli costa i primi punti iridati della stagione, che avrebbe ampiamente meritato grazie ad una prova maiuscola.

Sebastian Vettel 5 Saltato dalla padella SF1000 alla brace AMR21, su una monoposto che non solo non si sposa (ancora) con le sue caratteristiche di guida, ma che lamenta una miriade di problemi di affidabilità. Brake-by-wire prima di partire, trasmissione durante le gara. In mezzo una penalità per colpe non sue. Un calvario che alimenta la spirale negativa in cui è piombato. Aiuto.

Valtteri Bottas 5 Vagava per i campi del Tennessee, prima che Russell lo facesse volare al Tamburello ai trecento orari, ponendo fine nel modo peggiore ad una prova già di per se da dimenticare.

George Russell 2 Le manie di persecuzione contro Bottas, accusato di averlo volontariamente spinto sull’erba e quindi di aver lui causato il terribile incidente tra i due, sono la prova della pressione con cui l’inglese vive la sua carriera, ossessionato dalla voglia di salire su quella Mercedes soltanto assaporata. A dir poco riprovevole l’atteggiamento dopo l’incidente, la totale noncuranza per le condizioni del collega fermo in monoposto dopo uno schianto terribile, l’accenno ad un colpo sul casco assestato con il guanto. Fuori di testa.

Mick Schumacher 5 A muro mentre scalda le gomme in regime di safety car, non il primo a commettere questo genere di errore, ma quello con la Haas è un corso accelerato di apprendistato alla F1, Meglio comunque di Nikita Mazepin (3) che si è diviso equamente tra pista e ghiaia per tutto il fine settimana. Entrambi a traguardo comunque, Steiner incredulo.

Nicholas Latifi 4 Andare per i prati non è reato, più o meno è successo a tutti i piloti domenica, ma rientrare come se fossi il solo pilota in pista e tagliando la pista da sinistra a destra un po’ più grave, tanto da farsi prendere in pieno da un incolpevole (e già) Mazepin e finire la gara contro il muro.

Antonino Rendina


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