F1 | Mick Schumacher: “C’è un progetto in fase di sviluppo”. Va in Cadillac?
"Mi piacerebbe farne parte, sono cresciuto come pilota e come persona", ha detto Mick al New York Times

Mick Schumacher guarda al futuro con l’obiettivo di rientrare in Formula 1, e tutto fa pensare che possa trattarsi della Cadillac. Il pilota tedesco, attualmente impegnato nel WEC con Alpine, si dice pronto a cogliere una nuova opportunità dopo due stagioni con la Haas e un periodo fuori dalla griglia di partenza del Circus. Il figlio del sette volte campione del mondo ha alle spalle anche il ruolo di terzo pilota per la Mercedes (oltre che con Ferrari quando era titolare, ndr) e collaborazioni tecniche con McLaren e Williams. Dopo essere rimasto fuori dai giochi per un sedile ufficiale nel 2023 e 2024, Schumacher ha continuato la sua carriera con un programma nell’Endurance, ma rimane aperto a un possibile ritorno nella massima categoria con Cadillac, che entrerà in Formula 1 nel 2026.
“La Formula 1 è sempre stata una parte fondamentale della mia vita – ha dichiarato Mick al New York Times. È un ambiente che conosco e in cui voglio tornare. C’è un progetto molto interessante in fase di sviluppo, e mi piacerebbe farne parte. Credo che i miei ultimi anni siano stati utili per crescere come pilota e come persona. Il lavoro con Mercedes, e le sinergie con McLaren e Williams, mi hanno permesso di approfondire aspetti tecnici e metodologici che oggi fanno parte del mio bagaglio. In parallelo, il WEC mi ha dato una prospettiva diversa sul motorsport, soprattutto per quanto riguarda la gestione dell’auto e il lavoro sullo sviluppo dei sistemi elettronici”.
Il riferimento nella prima parte del discorso è al team americano sostenuto da General Motors, con cui Schumacher è stato visto in contatto durante il fine settimana del Gran Premio di Miami, in occasione di alcuni incontri con Dan Towriss, CEO di Cadillac Racing. Un segnale, questo, che conferma il suo interesse concreto verso una delle nuove realtà in arrivo nel paddock.
Secondo il pilota tedesco, la varietà delle esperienze recenti ha contribuito a rafforzarne la versatilità, rendendolo un profilo potenzialmente adatto a un team all’esordio in Formula 1: “Quando si corre in monoposto si resta spesso dentro una dimensione molto specifica del motorsport. Gare come quelle del WEC, invece, ti impongono un approccio più ampio, dove il pilota è coinvolto in prima persona anche nell’evoluzione tecnica della vettura. Tutto questo, unito al lavoro svolto in Mercedes, ha arricchito il mio profilo”.
Sul piano personale, Mick riflette anche sulle difficoltà vissute dopo l’uscita da Haas, sottolineando come i momenti complicati abbiano contribuito a rafforzarne la tenuta mentale: “Le delusioni fanno parte del percorso. Ti aiutano a crescere e a diventare più solido, sia dal punto di vista umano che professionale. Credo che ogni esperienza, anche negativa, vada interpretata come un’opportunità per andare avanti”.
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