F1 | Marko boccia Perez: “Ci servono due piloti che facciano punti”

Las Vegas – Helmut Marko mette le cose in chiaro: la Red Bull non ha bisogno di un pilota come Sergio Perez.

Mentre Max Verstappen festeggia il quarto titolo mondiale, il consulente austriaco non perde occasione per puntare il dito contro il pilota messicano, oggi in zona punti in decima posizione. Sono questi, però, i piazzamenti cui Checo ci ha abituato quest’anno, posizioni non in grado di assicurare alla squadra il campionato costruttori.

Il mondiale per squadre è, al momento, un affare tra la McLaren e la Ferrari, con la Red Bull ormai stabile in terza posizione. E’ quella che Marko etichetta come una sconfitta per un team che l’anno scorso ha vinto ventuno gare su ventidue. Non è un mistero che il futuro di Perez sia stato più volte appeso ad un filo durante la stagione – anche se già l’anno il messicano entrò in crisi profonda. Al momento Sergio è ottavo nella classifica piloti, con duecentocinquantuno punti in meno rispetto al compagno di squadra campione del mondo. Un divario enorme, sopratutto considerando che lo stesso Verstappen è stato lontano dal gradino più alto del podio per dieci weekend. Perez non è mai riuscito a mantenere gli standard dell’olandese – un fuoriclasse, non c’è dubbio – e il messicano si è spesso lamentato della vettura, ma per Marko questo non è più accettabile.

Marko: “Per la squadra questa è una sconfitta”

Ritornano quindi insistenti le voci che vorrebbero Perez lontano dalla Red Bull e dalla Formula 1: già la squadra ha tagliato i ponti con alcuni sponsor importanti, e le prestazioni di Checo non parlano a suo favore.

“Ci servono due piloti che facciano punti – tuona Marko al termine del Gran Premio di Las Vegas – credo che Max abbia oltre 200 punti in più rispetto a Checo. Per noi l’obiettivo era vincere il mondiale piloti con Max, ma per la squadra questa è comunque una sconfitta. Il bonus per i team dipende dalla nostra posizione nella classifica costruttori e ora realisticamente non c’è più possibilità di vincerlo”.