F1 | Magnussen: “In Renault mi rassicuravano e poi parlavano con gli agenti di altri piloti”

Kevin Magnussen è tornato quest’anno in Formula 1 dopo un 2021 fuori dal grande Circus. Silurato a fine 2020 per fare posto ai giovani Schumacher e Mazepin, il danese stava perdendo le speranze di ritornare, e dopo aver vinto anche una gara negli Stati Uniti nell’IMSA ha capito quanto la Formula 1 fosse un’altra storia, e tornare dopo appena un anno è stato per lui molto rinfrancante. Kevin ha anche detto di preferire la schiettezza di Guenther Steiner e della Haas in generale rispetto a quanto accaduto nel 2016 in Renault.

“Non dimenticherò mai quando mi hanno detto che non c’era più posto per me dopo il 2020 – ha dichiarato Magnussen a GP Racing. Ma Guenther è stato molto onesto e aperto con me, ci si può fidare di lui nel bene o nel male. Non scherzava, mi ha spiegato tutto per filo e per segno. Da altre parti mi dicevano delle cose, poi però i fatti erano ben altri: in Renault mi dicevano “Non c’è alcun problema”, poi però c’erano gli agenti e i papà di altri piloti a fare visita alla squadra. Chiedevo cosa stesse accadendo senza avere mai chiarezza”.

Sull’anno di stop: “Ho sofferto tanto nel 2021, perché volevo correre e guardare quei piloti su quella che era la mia macchina non era affatto piacevole. Non stavo bene, non sapevo se sarei tornato e mi erano state promesse delle cose che poi non si sono concretizzate, non mi era rimasto più niente. Ero giù, stressato, non avevo soldi e non sapevo cosa avrei fatto, è stato proprio un anno di me**a. Pensavo di tornare a correre solo con una macchina vincente, ma ho cambiato idea nel corso del 2021, perché sì, ho vinto delle gare negli Stati Uniti, ma non era la Formula 1. Non ero pazzo di gioia come speravo, non è la stessa cosa”.