F1 | Lewis Hamilton, la Ferrari, la volpe e l’uva…

Per vari motivi è piuttosto improbabile ipotizzare un futuro di Lewis a Maranello

F1 | Lewis Hamilton, la Ferrari, la volpe e l’uva…

E’ il tormentone che si ripete di anno in anno. Lewis Hamilton vestirà mai la tuta rossa? Approderà mai a Maranello? Lo stesso pilota inglese, prossimo a vincere il sesto titolo mondiale e a raggiungere il numero di vittorie in carriera di Michael Schumacher ha chiuso la porta:

“Correre con la Ferrari non è un mio obiettivo, potrei anche dare una mano lì, ma sono da sempre un uomo Mercedes e non credo di voler cambiare”.

Perfetto, ma tutta la storiella sa tanto della favoletta della volpe con l’uva. Perché è chiaro che a Hamilton – candidato ad essere riconosciuto tra i più grandi di sempre, se non il più grande – mancherà l’ebbrezza e la grandezza di essere stato pilota Ferrari, in ogni caso un traguardo per i campioni di F1. Non a caso solo in epoca recente ci sono passati Raikkonen, Alonso e Vettel, tutti grandissimi dell’ultima generazione.

La verità è che – suggestioni a parte – la Ferrari non ha bisogno di Lewis Hamilton. L’attuale dominatore della F1 fa già parte del club dei vecchietti del Circus e questa F1 piena di infornate di giovani talenti non guarda più indietro, chiedere anche ad Alonso, un campione che potrebbe dare ancora tanto ma che di fatto è fuori dai giochi.

Il pilota inglese sarebbe incompatibile con Charles Leclerc. Il monegasco rappresenta il futuro, è già piuttosto un accentratore di attenzioni e già reclama (senza alcuna timidezza) un trattamento e uno status da primadonna del team, dimenticandosi di essere (ancora, fino a prova contraria) il nuovo arrivato. Charles è un talento purissimo, al quale la Ferrari nel dopo Vettel dovrà per forza di cose affiancare una seconda guida che stia buona al suo posto e faccia punti utili per il Costruttori.

Ma dimentichiamoci robe tipo dream team. Già far convivere Leclerc appena arrivato con Vettel (che è un gentleman di altri tempi) dà grossi grattacapi a Binotto, figuriamoci far convivere un Leclerc più maturo con un altro campione meno tenero e paziente di Sebastian.

E se i rapporti tra Leclerc e la Ferrari si deteriorassero improvvisamente? Difficile, dato il legame strettissimo tra il management del ragazzo e il Cavallino, ma nella vita tutto può succedere. Be’ a quel punto secondo voi Maranello cercherebbe un Hamilton a fine carriera o – per dire – un Verstappen nei suoi anni migliori?

Lewis Hamilton è il migliore al mondo attualmente. Ma se guidare per la Ferrari non è il suo obiettivo, si può facilmente ipotizzare che la cosa sia davvero reciproca. E non c’è niente di male, problema di sincronia tempi e modi. E’ andata così.

Antonino Rendina

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