F1 | Jeroen Bleekemolen: “Hamilton vuole la sostituzione di Michael Masi”
"Il suo silenzio è stato notato da tutti, fa molto rumore", ha aggiunto l'olandese
Il silenzio di Lewis Hamilton sta facendo molto rumore. Dopo gli arcinoti fatti di Abu Dhabi, il campione inglese si è chiuso in se stesso e non ha voluto sapere niente di nulla e di nessuno. Da settimane gira voce di un suo possibile ritiro o anno sabbatico, troppa è infatti la delusione per il modo in cui non è stato in grado di vincere l’ottavo titolo della carriera, ormai conquistato senza neanche troppi problemi nella notte di Yas Marina. Diverse le opinioni a riguardo, di seguito quelle del pilota olandese del FIA GT, Jeroen Bleekemolen.
“La sua opinione, seppur silenziosa, è stata notata e tutti ne parlano – ha dichiarato il pilota olandese a NOS. Questo mette sicuramente pressione alla FIA. Per lui devono intervenire e apportare delle modifiche, la Federazione deve inventarsi una bella storia, altrimenti le prime parole di Hamilton non saranno quelle che la dirigenza delle Formula 1 vorrebbe sentire. Mi aspetto e spero che continui, è motivato e abbastanza bravo da durare qualche anno in più, vede anche la possibilità di conquistare l’ottavo titolo, lui sta cercando di aumentare la pressione sulla FIA, penso che voglia la sostituzione di Masi. Può farlo perché è molto potente, ha molta influenza ed è il più grande di tutti. Michael ha fatto quella chiamata ad Abu Dhabi perché pensava fosse la cosa più giusta, non voleva certamente infastidire Lewis”.
“Il suo silenzio denota grande frustrazione – ha detto il giornalista inglese Jonathan Noble. Questo mette pressione alla FIA, vuole far cambiare qualcosa. Non dire niente è più rumoroso di tutte le cose che Lewis avrebbe potuto dire. Il silenzio è certamente insolito, ma anche il modo in cui Hamilton ha perso il mondiale lo è. Ha la sensazione che la competizione sia stata manipolata, il suo fastidio è così grande che si è estraniato dal mondo intero. A volte capita nella vita di tutti i giorni: se non hai niente di buono da dire, è meglio stare zitti”.
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