F1 | Inizia a prendere forma la Ferrari di Frederic Vasseur

Il manager francese, dopo un primo periodo di assestamento, sta plasmando la squadra del futuro

F1 | Inizia a prendere forma la Ferrari di Frederic Vasseur

Due pole position, un terzo e quinto posto. Questo il bottino della Ferrari nell’ultimo weekend in pista corso in Azerbaijan. Quello andato in scena tra le strade di Baku non verrà ricordato solamente per il nuovo format che ha visto l’introduzione delle qualifiche shootout (non è questa la sede per sindacare sulla scelta di Liberty Media avallata dai team), ma anche per il primo positivo fine settimana in casa Ferrari di questo 2023.

Maranello ha infatti dato delle prime risposte per quel che riguarda la prestazione della SF-23 dopo i deludenti appuntamenti andati in scena tra Bahrain, Arabia Saudita e Australia, facendo così segnare il primo piazzamento a podio della gestione Frederic Vasseur firmato da un sontuoso Charles Leclerc. 

Dai 26 punti raccolti nei primi 3 GP la Ferrari ha salutato l’Azerbaijan con 36 punti in saccoccia che hanno permesso a Maranello di salire a quota 62, rimettendosi così in carreggiata e rosicchiando punti ad Aston Martin e Mercedes. Le principali antagoniste del Cavallino per la lotta al secondo posto nel Costruttori, essendo il dominio Red Bull troppo marcato da lasciar intravedere qualche spiraglio per la lotta iridata.

A Baku la Ferrari ha dato dei primi timidi segnali, mostrando una vettura migliorata rispetto a quando accaduto nel mese precedente. Certamente bisognerà attendere la controprova nell’appuntamento di Miami, dove dovrebbero essere temperature più alte rispetto a Baku che potrebbero incidere sull’usura gomme ma soprattutto sono attesi i primi importanti aggiornamenti sulla SF-23.

“Il podio di Baku è una pietra sulla quale costruire una nuova parte di stagione”. Queste le parole di Vasseur che tendono a segnare un prima e un dopo nel 2023 della Rossa. Ma quello che sta accompagnando la Ferrari non è solamente un lavoro orientato al miglioramento delle prestazioni in pista in questa stagione, ma è anche quello di porre solide fondamenta in chiave futura.

Pian piano infatti, grazie anche all’avallo della dirigenza, Vasseur sta plasmando la futura Ferrari che prevede l’inserimento di diverse figure professionali. Lo stesso manager francese, intervistato dalla stampa, ha ammesso come Maranello “stia svolgendo un massiccio reclutamento, anche se non lo stiamo comunicando. Lo stiamo facendo passo dopo passo perché non si può mettere in piedi un’organizzazione in due settimane”. Andato via David Sanchez e prossimo all’addio anche Laurent Mekies, due importanti pedine della precedente gestione targata Mattia Binotto, Vasseur ha iniziato a fare mercato ma senza alzare la voce. In modo pragmatico, come giusto che sia. Il tempo di roboanti proclami è finito, ora contano solamente i fatti perché oramai le parole stanno a zero.

Tra le figure bloccate da Maranello ce ne sono almeno due provenienti dalla Red Bull. L’obiettivo di Vasseur è quello chiaramente di gettare le basi per una Rossa competitiva nel medio-lungo periodo. Non può essere diversamente, essendoci di mezzo il gardening che obbligherà queste nuove figure ad iniziare ufficialmente il loro lavoro tra le mura di Maranello non prima del 2024. E dunque, con la vettura già bella, fatta e finita, i primi veri riscontri si potranno avere nel 2025. Ecco perché ci sarà bisogno di tempo per giudicare il lavoro del nuovo corso capitanato da Fred Vasseur, che passo dopo passo sta modellando la squadra a propria immagine e somiglianza dopo essere arrivato in punta di piedi a Maranello. 

Certamente rispetto al passato c’è un importante cambio di tendenza. Negli ultimi tempi in Ferrari si promuoveva gente dall’interno, ora invece si cercano competenze all’esterno. Il modello orizzontale, varato dal compianto presidente Marchionne, è oramai smantellato. Anche la Ferrari, come accaduto ad altre squadre (una su tutte l’Aston Martin), sta attuando la strategia di togliere risorse alla concorrenza per cercare di migliorare le proprie competenze. Come ad esempio è accaduto ai tempi di Jean Todt.

I tifosi si augurano che quegli anni gloriosi possano tornare. Ma non nell’immediato. Vasseur non ha la bacchetta magica. Ma almeno un vento di cambiamento si inizia a percepire dalle parti di Maranello.

Piero Ladisa

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