F1 | Hamilton, comportamento non da campione
Caduta di stile dell'inglese nei confronti di Verstappen
Lewis Hamiltom si conferma un gran pilota, ma Silverstone nella sua pur leggendaria cornice ha avuto pessimo vincitore.
C’è qualcosa di profondamente e di naturalmente antisportivo negli sfacciati e chiassosi festeggiamenti di Hamilton davanti al suo popolo. L’esaltazione, la festa, l’orgoglio british, l’adrenalina per la furiosa rimonta, la felicità per un successo che mancava effettivamente da molto, sono elementi che stonano non poco con le circostanze che hanno portato a questo trionfo.
Hamilton ha – non volontariamente, sia chiaro – mandato violentemente a muro Max Verstappen, entrando in modo alquanto ottimista alla Copse, poco più di un incidente di gara, ma con un effetto devastante, mettendo k.o. il rivale nella corsa al titolo e con la Red Bull distrutta.
Max è uscito ammaccato, non troppo lucido, tanto che sono stati necessari dei controlli supplementari in ospedale. Insomma quello del capo classifica è stato un incidente serio. E all’olandese per fortuna è andata bene.
Ecco da Lewis, che ha recuperato in classifica la bellezza di 25 punti su Verstappen approfittando proprio del brutto incidente di cui si è reso responsabile, sarebbe stato lecito attendersi un comportamento più consono allo spessore del campione qual è.
Luigino è sempre in prima linea nelle battaglie sociali, dimostrando una certa sensibilità, piuttosto apprezzabile, ma si è perso in un bicchier d’acqua nel totale (e anche inaspettato) disinteresse per le condizioni di salute di Max, anzi accusando il collega di aver lui provocato il contatto, non lasciandogli spazio.
Una caduta di stile che fa storcere il naso e che getta un’ulteriore ombra su una vittoria già di per se non troppo “giusta”. Un’occasione persa per dimostrare di essere un fuoriclasse a 360°.
Hamilton ha deluso, il lato tracotante e impunito ha prevalso su quello del corridore corretto e leale, e i festeggiamenti da stadio con Max in ospedale sono una brutta pagina di sport.
Antonino Rendina
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