F1 | Hakkinen contesta il calendario 2024: “Troppo stancante”
"Il problema sono i weekend back to back", ha commentato il finlandese
Mika Häkkinen ha espresso le sue preoccupazioni per l’impegnativa stagione di 24 gare che teme metterà a dura prova la resistenza e il benessere delle squadre. La decisione di espandere il calendario è nata dalla volontà della Formula 1 di coinvolgere di più i fans e soddisfare così un pubblico più ampio in più continenti. Se da un lato questa strategia ha indubbiamente portato allo sport una maggiore visibilità e successo commerciale, dall’altro ha un costo potenziale per il benessere di coloro che rendono possibile la Formula 1. Le preoccupazioni di Häkkinen fanno eco a quelle di molti all’interno del paddock, che hanno espresso apprensione per le questioni logistiche e lo sforzo fisico di un programma così esteso. I continui viaggi e i weekend con doppio o triplo appuntamento, insieme all’ambiente ad alta pressione della Formula 1, potrebbero esacerbare la stanchezza esistente, influenzando non solo le prestazioni dei piloti, ma anche il morale della squadra e la qualità complessiva della gara.
“La stagione 2023 è stata da record -ha commentato Häkkinen sul canale YouTube di Unibet International- rispetto ai miei anni in F1 dove abbiamo avuto un massimo di 17 gare, quest’anno ce ne sono state 22 gare. Ho partecipato a qualche gara e si poteva vedere nei volti della gente quanto fosse difficile il finale di stagione. Alla fine, 22 gare come numero non sono così tante ma il problema è avere costantemente gare back-to-back. Penso che questa sia la sfida più grande per molti, non solo per i piloti, ma anche per i meccanici e l’organizzazione. Questa è stata probabilmente la sfida più grande. Andando avanti, ci sono ancora più gare. Sarà un compito difficile. “Forse il mondo lo richiede, i tifosi lo chiedono, vogliono più gare. Il compito della F1 è quello di ascoltare e riempire il calendario”.
Sebbene l’espansione della portata di questo sport sia lodevole, non dovrebbe andare a scapito della salute fisica e mentale di coloro che rendono possibile lo spettacolo della Formula 1. Il finlandese ammette che se corresse oggi in F1, sicuramente vorrebbe di più nel suo contratto:
“Se guidassi ancora in F1 e vedessi il numero di gare, avrei severi negoziati con il team sul compenso. E non solo su questo, ma su come si può garantire che la resistenza delle persone sia al livello richiesto per assicurarsi che tutti possano ancora lavorare senza errori. Stiamo parlando di uno sport con velocità elevatissime. Non vuoi commettere errori”.
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