F1 | Haas VF-22: un taglio al passato
Per quanto la nuova vettura americana non presenti le ultime novità, offre comunque l'opportunità di fare un confronto con il modello presentato dalla FIA nel 2021
Nella giornata di venerdì, la Haas è stata la prima squadra a togliere i veli alla sua monoposto per la stagione 2022, la VF-22, prendendosi oneri e onori di inaugurare ufficialmente la nuova generazione di vetture pensate intorno al rinnovato regolamento tecnico. Vi era grande attesa e curiosità nel comprendere come i team avrebbero interpretato le novità volute da Liberty Media e la Federazione Internazionale, per cui non sorprende il fatto che la scuderia americana abbia giocato d’anticipo prendendosi tutta la scena, concentrando così tutte le attenzioni sui propri colori.
Bianco, rosso, blu e nero. Esattamente come nel 2021, la livera non ha subito particolari modifiche, se non qualche accortezza dal punto di vista grafico per adattarla alle linee più dolci delle monoposto 2022. La livrea, però, è l’unico punto in comune con la vettura dello scorso campionato, perché sulla VF-22 la veste tecnica è stata completamente rivista per adattarsi ai nuovi regolamenti. Proprio per questo, con ancora circa tre settimane di attesa per l’inizio dei test invernali, è chiaro che nessun team abbia intenzione di svelare completamente le proprie carte e la Haas non è stata da meno, come confermato da Gunther Steiner: “Penso che quanto [il modello presentato online, n.d.r.] sia diverso a Barcellona lo vedrete tra due settimane. Sarà un po’ diverso, ovviamente. Non stiamo dicendo che sarà esattamente lo stesso” – ha spiegato il team principal della squadra di Kannapolis, sottolineando tuttavia come il render mostrato venerdì abbia dei punti in comune con la vettura che scenderà in pista nei primi test pre-stagionali, seppur sia priva delle ultime novità -. “È una fase dello sviluppo e non vogliamo definirla. Ma la direzione è quella. Al momento, tra il test e la prima gara, non abbiamo previsto molti sviluppi”, ha poi aggiunto Steiner.
Non si tratta quindi di una semplice livrea applicata al modello che la FOM aveva presentato lo scorso anno a Silverstone ma, al contrario, di una base su cui la Haas ha effettivamente lavorato nel corso degli ultimi mesi, ma senza gli sviluppi più recenti. Per quanto una disamina tecnica in mancanza di questi elementi non dia un quadro completo, è interessante analizzare alcune differenze proprio rispetto ai manichini che Liberty Media e la FIA avevano illustrato per promuovere i nuovi regolamenti.
L’anteriore
Nella parte anteriore, i primi componenti che risaltano agli occhi sono il muso e l’ala anteriore, con linee completamente rinnovate rispetto al passato. Il muso è piuttosto stretto e squadrato, di dimensioni minori rispetto a quelle che si erano potute apprezzare nel modello fisico di Silverstone nel 2021 e di quelle concesse dal regolamento. Idealmente, ricorda piuttosto quello che la FOM aveva illustrato nel render diffuso sempre a metà dello scorso anno per evidenziare le possibili molteplici interpretazioni, anche se in quel caso due dei quattro flap concessi si congiungevano da parte a parte dell’ala. Al contrario, sulla VF-22 tre dei quattro flap trovano il loro punto di congiunzione direttamente ai lati del muso, con l’apertura quest’ultimo e il mainplane senza particolari curvature che va a formare una sorta di soffiaggio, seppur in misura nettamente minore rispetto allo spazio che fino all’anno passato era possibile ricavare tra l’ala e la zona sostenuta dai piloni. Di particolare interesse è l’ultimo flap, quello posto più in alto, che presenta una superficie maggiore nella sezione centrale, con la parte terminale che cerca di favorire il flusso verso l’esterno, in modo da spingere l’aria al di là delle gomme anteriori. In tal senso, è anche da segnalare come gli endplate dispongano di una curvatura verso l’esterno, al contrario di quanto si era visto sul modello FOM, che presentavano un’inclinazione verso l’interno.
Vale la pena evidenziare, tuttavia, come questa sia una versione piuttosto “essenziale”, data la mancanza di diversi elementi, come gli elementi per regolare il livello d’incidenza dei flap. Spostando l’attenzione pochi centimetri più avanti, si nota immediatamente il layout della sospensione, che riprende lo schema push-rod come sulle vetture della scorsa generazione, seppur con qualche differenza. Sotto questo aspetto, sarà più interessante attendere la versione che scenderà in pista a Barcellona, in modo da comprendere diversi aspetti, come superficie della copertura e posizione degli elementi, tenendo a mente che quest’anno la sospensione avrà un ruolo ancora più importante, dato che le coperture avranno un ruolo minore nell’assorbimento delle asperità della pista rispetto a quanto avveniva con le gomme da 13 pollici, che potevano disporre di una spalla maggiore. Le prese d’aria poste sul lato interno presentano dimensioni piuttosto contenute, in buona parte dovuto al fatto che quest’ultime con i nuovi regolamenti non andranno più ad alimentare l’effetto aerodinamico che aveva preso piede recentemente, bensì si occuperanno solamente di svolgere il loro ruolo principale, ovvero raffreddare i freni. A ciò si affiancano i nuovi deviatori utili a gestire gli effetti provocati dal rotolamento delle coperture anteriori, elementi standard per ogni squadra.
Zona centrale e posteriore
Rispetto al render e al modello proposto dalla FIA a metà della scorsa stagione, l’elemento più importante è indubbiamente la diversa configurazione delle pance. Su quanto proposto sul render della VF-22, le bocche per il raffreddamento dei radiatori, così come le pance in sé, sono in una zona piuttosto avanzata e rialzata, in modo da liberare quando più possibile la parte inferiore. Un concetto che in realtà rappresenta del tutto una novità assoluta, dato che nel 2019, alla presentazione dei nuovi regolamenti, la FIA aveva già illustrato tale possibilità, seppur con forme piuttosto differenti. In quel caso la bocca d’ingresso si estendeva in larghezza fino ad arrivare alla parte più esterna della pancia, mentre sulla monoposto del team americano è presente un’apertura piuttosto compatta, complici le misure concesse dal regolamento in una posizione così avanzata, con le pance che poi si dilatano fino ad arrivare alla massima dimensione concessa, dando spazio al sistema di raffreddamento interno. Complici i due tunnel presenti nella parte inferiore della vettura per alimentare il flusso verso il diffusore, l’effetto downwash ottenuto liberando la parte inferiore della pance sarà minore rispetto agli anni passati, ma altrettanto interessante è quanto ottenuto nella parte alta della carrozzeria, dove si può apprezzare la creazione di una rampa in stile Mercedes-Red Bull che avrà il compito di spingere l’aria verso il fondo per aumentare l’efficienza dell’estrattore. Delle pance così voluminose potrebbero anche aiutare a gestire le turbolenze provenienti dagli pneumatici anteriori, ma serviranno altri riscontri per farsi un’idea più precisa.
Un’interpretazione della pance che non si era potuta apprezzare nei render e nel modello fisico proposti dalla FIA e da Liberty Media, ma che riprendono invece concetti visti negli scorsi campionati. Tunnel venturi che, molto probabilmente, rappresentano una delle più grandi incognite e sfide di questo 2022, in particolare durante le presentazioni: questi elementi, infatti, sono un punto chiave dei nuovi regolamenti ed è facile supporre che i team aspetteranno sino all’ultimo secondo per mostrare il loro design finale, anche se salta subito all’occhio come la soluzione proposta dalla Haas sia leggermente più raffinata di quella vista sul prototipo FOM, che presentava linee molto basilari. È chiaro che, comunque, il gruppo diretto da Simone Resta non abbia voluto dare troppe indicazioni su questa zona della monoposto, così come sul diffusore.
Spostando l’attenzione verso il retrotreno, come da tradizione il team non ha svelato tutte le sue carte, con una zona così sensibile che generalmente da anni a questa parte viene oscurata e/o semplificata durante le presentazioni, al fine non fornire troppi dettagli. Ciò che salta immediatamente all’occhio è come il posteriore della VF-22 sembri piuttosto rastremato, con un’apertura finale compatta, ben più stretta degli ampi sfoghi che si erano viste sulle vetture che l’avevano preceduta. Sorge spontaneo, di conseguenza, notare la mancanza delle branchie sulle pance per smaltire il calore, le quali avranno uno slot ben preciso lungo il cofano motore.
Engine cover che presenta una piccola pinna come ormai ci hanno abituato i render proposti da Liberty Media, soluzione che molto probabilmente sarà simile per la maggior parte dei team date le ridotte possibilità di intervento in quel volume. Altrettanto simile è anche la zona conclusiva della vettura, ovvero quella che ruota intorno all’ala posteriore, con i due piloni a collo di cigno modificati per adattarsi alla configurazione scelta. Per quanto il design non sia rivoluzionario in confronto a quanto visto negli ultimi mesi, la soluzione proposta nel render della VF-22 offre una prima opportunità per dare un’occhiata a come saranno le ali posteriori con una configurazione che prevede un carico aerodinamico maggiore con l’aggiunta anche di un piccolo gurney flap rispetto al modello FOM, che disponeva di una forma a cucchiaio più scarica, che si andava quindi a rastremare in prossimità del bordo esterno. Rimane la caratteristica curvatura che congiunge il mainplane e l’endplate delle nuovi ali, anche se, anche in questo caso, si può notare l’assenza del sistema dell’attuatore DRS, che chiaramente sarà presente nella versione finale. Fa il suo ritorno la beam wing dopo una lunga assenza dal 2014, quando ne era stata vietata l’adozione per ridurre il carico complessivo delle monoposto ed eventuali soffiaggi dallo scarico centrale. Nel render si può apprezzare come la Haas abbia optato, quantomeno per ora, per un singolo profilo sdoppiato che va a connettersi direttamente alla crash structure posteriore, mentre sul manichino FIA sia era visto un doppio profilo senza interruzioni, utili a migliorare l’efficienza del diffusore e dell’ala. L’estrattore presenta linee più squadrate e semplici, così come i condotti di raffreddamento dei freni posteriori, ma, così come per l’ingresso dei due tunnel posti all’inizio del fondo, è chiaro che una versione definitiva di elementi così sensibili e significativi la vedremo solamente in pista.
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