F1 Gran Premio di Singapore | A Marina Bay vince la noia
Seb sul podio, Kimi quinto: come erano partiti
La legge di Singapore non si smentisce: nella Montecarlo d’Oriente può succedere di tutto, ma spesso anche niente. Con Sebastian sul podio in terza posizione e Kimi in quinta, la Scuderia Ferrari conferma le posizioni di qualifica. Peccato, perché l’inizio della gara aveva fatto sperare in qualcosa di più, ma Seb ha dovuto fare i conti con il traffico che ha in parte compromesso una strategia aggressiva.
IL FILM DELLA GARA: I primi dieci sono tutti su Hypersoft. Al via Seb attacca Verstappen, gli si incolla dopo la prima curva e lo passa già alla leggera piega della curva 6, appena prima che esca la luce gialla per l’incidente di Ocon. Kimi intanto mantiene la quinta posizione.
Si riparte al giro 5, senza sorpassi. In questa fase le Ferrari cercano soprattutto di gestire gomme e benzina. Solo dopo il decimo passaggio il ritmo inizia a farsi vivace, mentre ai muretti già si ragiona sul pit-stop. Il cambio gomme di Vettel arriva all’inizio del 15esimo giro. In uscita, il pilota deve fare il massimo per tentare di far funzionare l’undercut.
Seb ha montato le Ultrasoft e Hamilton va ai box per la soft, rientrando ancora davanti, mentre Vettel è in lotta con Perez. Nella lotta dei cambi gomme, la Ferrari ha guadagnato alcuni decimi, ma non sono bastati.Kimi invece “allunga” il suo stint, mentre il suo compagno passa la Force India al giro 17. Ma ha perso molto tempo e si trova appena dietro a Verstappen uscito dai box. Kimi, in testa, tiene un buon ritmo. Seb ha dovuto raffreddare i freni, adesso riprende il passo.
Per Raikkonen il momento della sosta arriva al 23esimo passaggio. A differenza di Vettel, monta un set di Soft, le più dure a disposizione qui. A sorpresa, cadono alcune gocce di pioggia. In testa c’è Ricciardo che non ha ancora cambiato pneumatici: lo fa al 28esimo giro, per le Ultrasoft.
A due terzi di gara, il gruppo di testa incontra quello dei primi doppiati. Ne approfitta Kimi per portarsi sotto a Bottas, ma siamo a Marina Bay e i sorpassi sono merce rara. Il duello finale ravviva un po’ la notte di Singapore, ma ormai c’è da pensare soprattutto alle prossime sei gare.
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