F1 | Gran Premio del Giappone a rischio dal 2019
Secondo il presidente di Mobility Land, al momento i negoziati per il rinnovo del contratto sono ancora in alto mare
Uno degli appuntamenti più interessanti ed attesi del calendario di Formula 1 è senza dubbio il Gran Premio del Giappone, protagonista di lotte decisive per il titolo e di rimonte spettacolari sul tracciato di Suzuka. Un circuito vecchio stile, tecnico e difficile, che racchiude tante sfide e una grande varietà di curve: dalle “esse” del primo settore, fino ai tornantini e i tratti a bassa velocità. È una quelle di quelle piste che i piloti amano, dove le vetture sembrano quasi danzare e dove il talento del pilota può ancora fare la differenza.
Il Gran Premio del Giappone è ormai divenuto un appuntamento classico per la Formula 1, ma potrebbe non essere più così a partire dalla prossima stagione, dato che i negoziati per il rinnovo del contratto, in scadenza a fine anno, sono ancora in alto mare. A rivelarlo è stato Mr. Yamashita, presidente di Mobility Land, azienda che si occupa della gestione dell’impianto giapponese: “Ci sono molte variabili e molte condizioni da prendere in esame, non è semplicemente una quesitone monetaria, se il prezzo è alto o basso. Per farla breve, al momento la situazione è davvero complicata, c’è ancora un gap importante tra ciò che ci stanno chiedendo per rinnovare il contratto e ciò che noi possiamo concedere per mantenere il Gran Premio del Giappone sostenibile. Sfortunatamente siamo ancora distanti, ma speriamo di poter arrivare ad un accordo”.
Negli ultimi anni si è oltretutto registrata una flessione degli spettatori che vengono al circuito per assitere al GP, passando dai circa 100mila tifosi di qualche stagione fa sino ai 68mila della passata stagione. Una situazione che, con gli attuali termini di contratto, sarà difficilmente sostenibile ancora a lungo: “Uno dei fattori più importanti riguarda la presenza di pubblico” – ha aggiunto Yamashita -. “Nonostante il nostro desiderio sia quello di ospitare ancora a lungo la Formula 1, noi siamo anche un’azienda privata e le mantenere un Gran Premio qui non sarà possibile se questo calo di pubblico continuerà su questa riga. Sarà qualcosa da tenere in considerazione per quanto riguarda l’estensione del contratto”. Per quanto riguarda le richieste di Liberty e della FOM, il Presidente di Mobility Land non è rimasto particolarmente sorpreso: “Penso che sia naturale per loro fare i propri interessi. Liberty Media ha acquistato la Formula 1 per un’importante somma di denaro ed è anche attraverso eventi come questo che cercano di trarre profitto”.
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