F1 | Gran Premio del Brasile, Brembo analizza ai raggi X il circuito di Interlagos

Attenzione alla frenata di curva 1

F1 | Gran Premio del Brasile, Brembo analizza ai raggi X il circuito di Interlagos

La Formula 1 sbarca in Brasile per il 20° appuntamento del Mondiale 2018, in programma dal 9 all’11 novembre all’Autódromo José Carlos Pace. Situato a São Paulo, nel distretto Cidade Dutra, è intitolato al pilota brasiliano vincitore nel 1975 del GP Brasile. Nel resto del mondo è spesso identificato come Autódromo de Interlagos.

Edificato nel 1940, il circuito ha subito diverse modifiche nel corso degli anni fino all’ultima datata 1990. Le vetture girano in senso antiorario e hanno a disposizione rettilinei piuttosto corti: di conseguenza solo in un’occasione sono chiamate ad una frenata che comporta un calo di velocità superiore ai 200 km/h.

La pista è infatti molto guidata, con frequenti cambi di direzione, ma dispone anche di curve ad alta velocità di percorrenza in cui non c’è bisogno di attaccarsi ai freni: è il caso soprattutto della Curva do Sol (curva 3), della Subida dos Boxes (curva 14) e della Arquibancadas (curva 15).

L’unico ostacolo serio al corretto funzionamento dei freni in carbonio è il maltempo: nel 2016 si è gareggiato sotto la pioggia e così la temperatura dell’asfalto non ha superato i 21 Gradi Celsius.

Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 21 piste del Mondiale, l’Autódromo José Carlos Pace rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni.

L’impegno dei freni durante il GP

Ogni giro i freni vengono utilizzati appena 6 volte, record negativo del Mondiale insieme alla pista di Monza che però presenta numerose frenate veramente toste. In totale durante un giro di Interlagos i freni sono in funzione per 12 secondi e mezzo, pari al 19 per cento della durata della gara. Il ridotto numero di frenate si traduce in una decelerazione media sul giro di 3,9 g, la più alta degli ultimi 5 GP dell’anno.

Peraltro, per nessuna delle 6 frenate la decelerazione massima scende sotto quota 3,2 g. Anche l’energia dissipata in frenata da ciascuna monoposto durante l’intero GP è contenuta: 187 kWh, quasi lo stesso di Sochi che però presenta 4 frenate in più ogni giro. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul pedale del freno di 40 tonnellate, valore praticamente identico al GP Giappone e di poco inferiore al GP Belgio.

Le frenate più impegnative

Delle 6 frenate dell’Autódromo José Carlos Pace 2 sono classificate dai tecnici Brembo come impegnativa per i freni, 2 sono di media difficoltà e le restanti 2 sono light.

La più impegnativa in assoluto è la frenata alla prima curva perché le monoposto vi arrivano dopo un’accelerazione senza sosta di 17-18 secondi.Grazie ad essa si presentano alla staccata a 330 km/h e frenano per 2,82 secondi durante i quali percorrono 135 metri. Per raggiungere i 104 km/h a cui impostare la curva i piloti sono chiamati ad un carico sul pedale del freno di 107 kg e subiscono una decelerazione di 4,5 g.

Una forza g superiore (4,6 g) si presenta loro alla curva 4, ma la frenata è più corta: 1,94 secondi e 98 metri perché la velocità di percorrenza della curva è di 180 km/h, quasi 160 km/h in meno di quella a cui le auto arrivano. Servono oltre un paio di secondi di frenata anche alle curve 8 e 10, le più lente del tracciato con i loro 94 km/h e 84 km/h.

Le Formula 1 però vi arrivano a velocità inferiori a 250 km/h e di conseguenza per le due frenate bastano 85-89 metri.

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in News F1

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati