F1 | Gran Premio del Bahrain: l’analisi delle qualifiche
Sotto i riflettori di Sakhir, Charles Leclerc conquista la prima pole in carriera
Dopo un deludente Gran Premio d’Australia in cui nulla era andato secondo le aspettative, la Ferrari doveva invertire la rotta e tirare fuori i muscoli. La reazione della truppa Rossa non si è fatta attendere e, quantomeno nelle qualifiche, la SF90 è tornata a splendere sotto i riflettori di Sakhir.
Davanti a tutti partirà Charles Leclerc, il giovane monegasco che sul circuito bahrenita ha conquistato la prima pole position in carriera grazie ad una prestazione di altissimo livello. A completare una prima fila tutta Rossa è l’altra Ferrari di Sebastian Vettel, staccato di quasi tre decimi dal compagno di squadra ma soddisfatto del risultato ottenuto e fiducioso in vista della corsa. Partire con entrambe le vetture nei primi posti è indubbiamente un vantaggio per la casa del Cavallino in vista della gara di domani, dato che offre diverse opportunità in tema di gestione gara, a patto di mantenere le posizioni nel corso dei primi giri. Non si sono risparmiate nemmeno le Mercedes, molto vicine con Lewis Hamilton e Valtteri Bottas a quel secondo posto che avrebbe potuto rovinare la festa Ferrari.
Più distante la Red Bull con Max Verstappen, quinto ma a quasi 9 decimi dal poleman di giornata. Una prestazione piuttosto deludente quella del team anglo-austriaco, che trova però una parziale spiegazione nelle difficoltà incontrate durante il weekend nel far funzionare la mescola soft, la più soffice a disposizione dei team. Verstappen è riuscito a mettere una pezza portando a casa il massimo risultato possibile in un sabato così complicato, ma lo stesso non si può dire di Pierre Gasly, il quale partirà dal 13° posto sulla griglia. Red Bull che si deve anche guardare le spalle, perché staccati di meno di un decimo troviamo il duo Kevin Magnussen – Carlos Sainz. È interessante segnalare che, come accaduto in Australia, il gap tra le squadra di prima e seconda fascia sul giro secco si è ridotto rispetto alla passata stagione, tanto che la possibilità di vedere Haas o McLaren pronte a soffiare il quinto posto alla Red Bull non sembrava così remota. A completare la top ten Romain Grosjean, Kimi Raikkonen e Lando Norris.
Q1: A sorpresa fuori Hulkenberg
Se nelle zone nobili della classifica il risultato era abbastanza scontato con Ferrari e Mercedes subito veloci, a tenere banco è stata la lotta per evitare l’eliminazione nella prima fase della qualifica. Una battaglia molto ravvicinata, che ha visto ben sette piloti racchiusi nel giro due decimi: a salutare il gruppo a fine sessione sono state le due Williams, Lance Stroll, Nico Hulkenberg ed Antonio Giovinazzi. L’italiano paga soprattutto la mancanza di dati durante le seconde prove libere, dove era stato costretto a rimanere ai box per gran parte della sessione (come il compagno di squadra) a causa di un perdita proveniente dal sistema di raffreddamento: sarà ancora più dura in gara, dato che l’Alfa Romeo non è riuscita ad accumulare dati per verificare il comportamento della vettura sui long run. La grande sorpresa è stata l’esclusione di Nico Hulkenberg, che in realtà durante le libere aveva dimostrato di avere dalla sua il potenziale per lottare con Red Bull e Haas per il quinto posto sulla griglia di partenza: proprio come in Australia, però, il tedesco è stato fermato dall’ennesimo problema sulla sua RS19 che non gli ha permesso di esprimersi al meglio in qualifica. “Sfortunatamente abbiamo avuto alcuni problemi con la macchina nel peggior momento possibile durante le qualifiche. Abbiamo perso performance e non c’era nessuna possibilità di recuperare qualcosa in così poco tempo. Dobbiamo capire e risolvere questi problemi in modo che non succedano più. Ho avuto un buon feeling con la macchina in tutto il weekend, e per questo è un peccato non aver raggiunto la top ten per la gara”, ha commentato Hulkenberg dopo le qualifiche. La squadra transalpina ha poi fornito qualche dettaglio in più sui problemi tecnici che hanno afflitto la monoposto del tedesco, spiegando come dietro alla deludente prestazione ci fosse una errata gestione delle mappature che aveva mandato il motore in safe mode per la maggior parte del giro. Meno sorprendente, invece, l’esclusione di Lance Stroll, ma attenzione a non sottovalutarlo in vista della corsa di domani, dove con una buona strategia e un pizzico di fortuna potrebbe rientrare in lotta per la zona punti, esattamente come accaduto in Australia. Rimangono purtroppo fanalino di coda le due Williams.
Q2: lotta per l’ultimo posto in Q3
La seconda frazione delle qualifiche si è aperta con la scelta dei team di testa di non azzardare l’utilizzo della gomma media per il Q2 in modo da mischiare le carte per la gara di domani, virando sulla più rassicurante mescola soft. Una scelta in parte comprensibile considerato il gap ridotto tra i team di prima e di seconda fascia che non avrebbe permesso di superare il turno senza qualche rischio. Anche in questo caso, la battaglia per l’accesso all’ultimo posto disponibile alla Q3 è stata molto accesa, con ben quattro piloti racchiusi in soli 55 millesimi, un’inezia. A spuntarla è stato l’evergreen Kimi Raikkonen, che ancora una volta ha dimostrato quanto il talento possa fare la differenza anche in un weekend nato nel peggiore dei modi. Il finlandese si è messo alle spalle Daniel Ricciardo, il quale prosegue il suo periodo di adattamento alla nuova monoposto transalpina, un positivo Alexander Albon, Pierre Gasly, Sergio Perez e Daniil Kvyat. La vera sorpresa è stata proprio l’esclusione del francese della Red Bull, piuttosto deludente fino ad ora in questo fine settimana su una pista dove in realtà era andato molto bene nella passata stagione, conquistando un buon sesto posto sulla griglia di partenza per poi concludere quarto alla bandiera a scacchi. Se è pur vero che Red Bull stia faticando, dall’altra parte non si può neanche dimenticare il quinto posto ottenuto da Max Verstappen, nonostante le configurazioni aerodinamiche molto simili al posteriore. È da segnalare che Kvyat non è riuscito a completare il suo secondo tentativo in Q2 per via di un errore del team, che gli aveva montato gomme usate al posto di un nuovo treno di pneumatici con cui tentare l’assalto alla Q3.
Uno degli aspetti più importanti di questa Q2, però, è stata la scelta adottata da Sebastian Vettel di usare un secondo set di pneumatici soft nuovi per superare la tagliola ed accedere alla fase successiva della qualifica. Questa mossa si è resa necessaria dal fatto che nel primo tentativo il tedesco era stata mandato in pista dal team nel traffico, e ciò naturalmente aveva compromesso il suo giro veloce: inutile dire che il quattro volte campione del mondo poteva fare ben poco in questa situazione, dato il traffico e il sopraggiungere di altri piloti impegnati nel loro tentativo di qualifica durante il suo giro di lancio. Chiaramente, però, questo si è rivelato un handicap importante in vista della Q3, in quanto l’alfiere della Rossa è stato costretto a rinunciare ad un tentativo nella frazione finale e decisiva della qualifica per la mancanza di un set aggiuntivo di gomme soft rispetto agli avversari più quotati.
Q3: Leclerc conquista la prima pole in carriera
A spuntarla sotto le luci di Sahkir è stato Charles Leclerc, il quale, dopo aver fatto segnare il miglior crono sia in Q1 che in Q2, si è ripetuto in Q3 ottenendo la sua prima pole position in carriera. Il monegasco è stato autore di una grande prova nel sabato bahrenita, divenendo il 99° pole sitter della storia della Formula 1 alla 999° gara della massima serie automobilistica e il poleman più giovane della storia Ferrari: “Questa prima pole position mi regala forti emozioni, anche se sto cercando di restare più concentrato possibile perché il più veloce in qualifica non prende nemmeno un punto e il bottino è in palio solo domani in gara. Detto questo, è stata una grande giornata in quello che è finora stato un bel weekend per noi. Vediamo di concluderlo alla stessa maniera. Avevo detto che oggi sarebbe stata questione di mettere tutto insieme e credo di esserci riuscito a differenza di quanto era capitato in Australia”, ha commentato a margine delle qualifiche.
Importantissimo per la Ferrari il secondo posto di Sebastian Vettel che, nonostante l’unico tentativo a disposizione nella fase decisiva, è riuscito a completare una prima fila tutta Rossa mettendosi alle spalle le due Mercedes. È immaginabile che il tedesco non abbia voluto esagerare nel suo giro più veloce, al fine di non commettere un errore e ritrovarsi costretto a partire dietro ad un maggior numero di rivali, cosa che avrebbe chiaramente compromesso la sua gara e quella degli strateghi del Cavallino. Vettel non ha comunque cercato scuse, congratulandosi con Leclerc per una meritatissima pole position: “Ovviamente siamo entrambi molto più contenti della vettura in questo fine settimana. Penso che il merito vada al team perché è un lavoro di squadra. Non eravamo soddisfatti della vettura a Melbourne e il team ha lavorato molto duramente per cercare di capire cosa non avesse funzionato. Avevamo alcune risposte venendo qui, e la riprova è il fatto che siamo in prima pilota e abbiamo lottato per la pole position” – ha dichiarato il tedesco a fine qualifica parlando del miglioramento di prestazioni della SF90 a distanza di due settimane -. “Per quanto riguarda Charles, congratulazioni a lui, deve godersi questo giorno. È la sua giornata in fin dei conti. Dal canto mio non è stata chiaramente la giornata più semplice, ma anche con una giornata perfetta sarebbe stato difficile battere Charles. Magari sono stato un po’ troppo conservativo nel secondo settore, ma credo che Charles abbia fatto un ottimo lavoro oggi e meriti di essere in pole, quindi congratulazioni a lui!”.
Molto interessante il tema Mercedes, che riserva diversi aspetti utili soprattutto in vista della gara. Entrambe le Frecce d’Argento partiranno dalla seconda fila ma attenzione a non sottovalutarli per la corsa: non solo in qualifica il gap è rimasto abbastanza contenuto, soprattutto da Sebastian Vettel, ma i passi gara mostrati al venerdì parlavano di una Mercedes molto veloce sui long run, in particolar modo con Valtteri Bottas. Nel paddock si ritiene che il team di Stoccarda abbia scelto un assetto votato maggiormente alla gara che alla qualifica, il che è un dettaglio da non trascurare in quelle che saranno le strategie adottate dalle squadra. Molto probabilmente vedremo i team andare per una strategia ad una singola sosta in modo da non perdere la track position, anche se naturalmente non è da escludere l’opzione dei due pit-stop. Questo significa che la gestione in particolare del primo stint su gomma soft sarà fondamentale nell’economia della gara, esattamente come avvenuto in Australia: riuscire ad allungare lo stint e centrare l’esatto momento in cui effettuare la sosta sarà la sfida di tutti gli ingegneri, che dovranno sicuramente dare un’occhiata anche al passo dei piloti che decideranno di partire o montare la gomma media, in modo da avere eventuali riferimenti sulla prestazione di questa mescola per un possibile undercut o un overcut. Tornando sulla qualifica, è interessante notare che nel corso del suo tentativo finale, Lewis Hamilton abbia ottenuto il suo giro più veloce senza però riuscire a migliorare il miglior crono personale in nessuno dei tre settori, segno che l’inglese non è stato in grado di mettere insieme una tornata perfetta. Per capire qualcosa in più sulla prestazioni in qualifica della W09 abbiamo messo a confronto i giri di Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Ciò che ci ha sorpreso paragonando le due tornate in questione è la difficoltà Mercedes a centro curva e in uscita, con un posteriore in configurazione qualifica poco stabile che ha spesso costretto l’inglese ad allargare, con conseguente perdita di tempo in uscita stessa ma anche sui successivi rettilinei, su cui effettivamente le Frecce d’Argento hanno pagato un buon distacco dalla SF90. Indubbiamente la maggior differenza si è vista nel secondo settore, dove Hamilton ha perso molto tempo (in particolar modo in uscita di curva 8) anche in riferimento al suo miglior parziale nelle qualifiche, peggiorando il crono di quasi due decimi. Vedremo cosa sarà capace di fare la squadra tedesca che, ripetiamo, al venerdì si è dimostrata molto competitiva sul passo gara.
Più in difficoltà, invece, la Red Bull, non in grado di sfruttare al meglio la mescola più soffice sin dalle prove libere. Max Verstappen ha messo una pezza al complicato sabato della squadra anglo-austriaca, nella speranza di avere tra le mani una vettura che possa essere più competitiva sul passo gara: “Abbiamo combattuto con il bilanciamento della macchina in questo weekend, soprattutto con l’utilizzo della gomma più morbida. In qualifica ho avuto molto sovrasterzo e la vettura scivolava molto, il che ha reso difficile l’approccio alle curve. Il mio unico giro in Q3 è stato o tutto o niente, dando tutto. Sarà interessante domani, dovremmo essere più competitivi nei long run con le medie, che hanno dimostrato di essere efficaci durante il weekend”, ha spiegato l’olandese dopo le qualifiche. Red Bull che deve guardarsi le spalle, perché sul giro secco Haas e McLaren sono entrambe molto vicine, con il team americano a soli 5 millesimi. Per entrambe le squadre si è tratta di una qualifica comunque estremamente positiva, dato che tutte e quattro le vetture sono riuscite ad accedere alla Q3. Da segnalare il nono posto di Kimi Raikkonen e il decimo di Lando Norris, che domani partiranno una posizione più avanti rispetto al risultato delle qualifiche a causa della penalizzazione di 3 posti sulla griglia attribuita a Romain Grosjean, reo di aver rallentato una vettura in Q1. Una penalità corretta dal punto di vista regolamentare, ma che forse poteva essere anche evitata o “addolcita” visto il ritardo nella comunicazione dai box e la difficile situazione in termini di traffico in cui si era ritrovato il francese in quel momento.
Il confronto Leclerc-Vettel
La prima fila dello schieramento del Gran Premio del Bahrain 2019 sarà tutta Rossa, esattamente come accaduto nella passata stagione. Si rinnoverà la sfida interna tra i due piloti anche in gara o uno avrà il passo per dettare il ritmo e scappare? Domande a cui avremo una risposta solamente durante la corsa, ma è interessante confrontare i giri dei due alfieri Ferrari perché potrebbe darci qualche spunto interessante su ciò che potremo vedere domenica.
Come detto in precedenza, l’avere un solo tentativo in Q3 non ha di certo aiutato Sebastian Vettel, che probabilmente si è tenuto qualche centesimo/decimo da parte al fine di evitare un errore che avrebbe potuto relegarlo dietro alle due Mercedes, una situazione da evitare assolutamente ma che potrebbe potenzialmente rendere il confronto non del tutto equo. In quelle circostanze chiaramente l’importante era concludere davanti alle Frecce d’Argento piuttosto che concentrarsi a pieno sulla pole position.
Come si può notare dalla mappa sovrastante, la quale evidenzia i punti in cui ha guadagnato Leclerc e quelli in cui invece è stato Vettel a recuperare, il monegasco è stato molto competitivo sui rettilinei, in cui ha costantemente guadagnato sul compagno di squadra tedesco. Al contrario, il 4 volte campione del mondo ha fatto la differenza non solo in curva, ma soprattutto nell’impostazione della stessa, nonostante qualche errorino che ha compromesso il risultato finale. Già nell’impostazione di curva 2, infatti, si riesce a notare una buona pulizia di guida da parte del 4 volte campione del mondo, capace di raddrizzare velocemente il volante per avere una migliore entrata nel cambio di direzione di curva 2-3.
Proseguendo, da dopo curva 3 fino alla 4, il giovane monegasco riesce a guadagnare sensibilmente sul rettilineo. Ma la differenza la fa proprio curva 4: entrambi arrivano al punto di corda, ma se Leclerc è bravo nel riuscire a tenerla più stretta, Vettel lascia scorrere la vettura finendo leggermente largo sulla parte esterna, compromettendo leggermente di conseguenza l’uscita. Nulla di drammatico, probabilmente Sebastian ha provato a portare un po’ di volocità in più rispetto al compagno di team, ma chiaramente è un fattore da segnalare in una curva che, comunque, ha diversi modi di essere impostata. Il secondo settore è sicuramente quello più interessante, dove si possono notare delle sostanziali differenze nel guidato. Partiamo dando un’occhiata all’impostazione del trittico di curva 5-6-7, in cui Charles è riuscito a portare maggiore velocità e a guadagnare circa un decimo. Ma ancor più interessante è quello che secondo noi è stato un piccolo errore del tedesco, ovvero l’aver messo la settima marcia (cosa che non aveva mai fatto nel fine settimana) nell’approcciarsi a curva 8, quando generalmente si tiene la sesta arrivando al limitatore, esattamente come ha fatto Leclerc e come lo stesso Vettel aveva fatto per tutto il weekend fino a quel momento. È probabile che l’aver messo la settima abbia un po’ penalizzato l’inserimento del 4 volte campione del mondo in curva 8, dove effettivamente non è riuscito a centrare il punto di corda, finendo largo sulla parte più sporca e perdendo quindi successivamente in trazione. Forse Vettel si riferiva proprio a queste quattro curve quando in conferenza stampa aveva parlato di essere stato un pochino troppo conservativo nel secondo settore.
Approcciandoci a curva 10, invece, avviene esattamente l’opposto: Leclerc prova a frenare più tardi del solito mancando il punto di corda, mentre il compagno di squadra in questo frangente riesce ad essere perfetto, assicurandosi anche una miglior uscita. Anche nel trittico di curva 11-12-13 si possono evidenziare le differenze, con il tedesco che ha preferito seguire una linea volta al guadagnare in curva 11 e 13, mentre il monegasco ha giovato di un diverso stile di guida che gli ha garantito un vantaggio in curva 12. Il terzo settore racconta una storia abbastanza chiara, dove Leclerc nei due rettilinei ed in staccata è riuscito quasi a guadagnare un decimo e mezzo nei confronti del compagno di team.
Interessante dare un’occhiata i mini-settori dell’ultimo tentativo del monegasco, che mostrano chiaramente come abbia segnato i settori record in quasi tutte le zone dei rettilinei.
Date le velocità viste in Q3, dove sui rettilinei il numero 16 aveva sempre qualche km/h orario di velocità rispetto a Vettel, i punti in cui ha guadagnato uno e in cui ha recuperato l’altro, oltre al diverso utilizzo della batteria, si potrebbe ipotizzare che il tedesco abbia scelto un assetto leggermente più carico in vista della corsa, in modo da salvaguardare soprattutto le gomme posteriori. Naturalmente si tratta solo di supposizioni, ma non è da dimenticare come la pista di Sakhir sia molto probante per gli pneumatici, traditore alla domenica, in cui la gestione gomma è fondamentale per riuscire ad ottenere un buon risultato, come dimostrato proprio nella passata stagione. Vedremo cosa ci riserveranno i due piloti della Rossa in gara, con l’obiettivo primario di riuscire a portare a casa una doppietta.
Le strategie per la gara
Pirelli suggerisce una strategia a singola sosta, partendo su gomma a mescola media per poi concludere sulla hard, il compound più duro a disposizione. Naturalmente tra i primi 10 sarà impossibile vedere questa strategia, dato che dovranno partire come da regolamento con la mescola soft, ma è comunque un opzione da tenere in considerazione per i piloti fuori dalla top 10 che potrebbero riservare qualche sorpresa. Per coloro che partono tra i primi 10, sarà indubbiamente fondamentale la buona gestione della mescola soft nella prima fase di gara, con Pirelli che suggerisce di fermarsi al 15° giro per montare la mescola hard.
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