F1 | GP Monaco, Brembo svela i “segreti” del circuito di Monaco
Monaco è un tracciato mediamente impegnativo per i freni
Secondo i tecnici Brembo il Circuit de Monaco rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, identico alle ultime tre piste su cui si è corso. Il circuito che si snoda per le strade del Principato è caratterizzato da alto carico aerodinamico e con elevate percentuali di tempo speso in frenata. Le pinze e il fluido freni raggiungono elevate temperature e in passato si producevano fenomeni di vapour lock, con conseguente allungamento del pedale del freno.
Ben 870 frenate a testa
Pur essendo la pista più corta del Mondiale, appena 3.337 metri, il Circuit de Monaco richiede 11 frenate per giro, anche se solo una è particolarmente intensa. Quattro curve invece richiedono un impiego dei freni non superiore a 1,1 secondo. I piloti utilizzano i freni per 18 secondi e 7 decimi, pari al 27 per cento della durata della gara.
Malgrado 7 frenate per giro in cui il carico sul pedale inferiore ai 90 kg, il carico complessivo esercitato da ciascun pilota dalla partenza alla bandiera a scacchi supera le 62 tonnellate. Solo a Singapore si registra un valore più alto. D’altra parte a Monaco dal via al traguardo l’impianto frenante viene utilizzato circa 870 volte.
All’uscita dal tunnel 4,6 g di decelerazione
Delle 11 frenate del Circuit de Monaco 2 sono considerate altamente impegnative per i freni, altrettante sono di media difficoltà e le restanti 7 sono light.
La più dura per l’impianto frenante è quella dopo il tunnel (curva 10): le monoposto vi arrivano a 307 km/h e scendono a 90 km/h in soli 121 metri. Per riuscirci i piloti frenano per 2,47 secondi esercitando un carico di 146 kg sul pedale del freno ed affrontando una decelerazione di 4,6 g.
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