F1 | Ferrari, Vasseur: per vincere non ci sono ricette definite
"Non uso il pugno di ferro. Todt ha migliorato il sistema, sopravvivendo e sviluppandolo nel modo giusto", ha riferito il manager francese
Non è stata certamente una prima metà di stagione semplice per Frederic Vasseur. Il francese, arrivato alla corte di Maranello come nuovo team principal Ferrari, dove ha preso il posto di Mattia Binotto, ha dovuto fare i conti con una situazione difficile come dimostrano le lacune mostrate in pista dalla SF-23 che ha conquistato solamente tre piazzamenti a podio tutti firmati da Charles Leclerc. La strada, per riportare in alto la squadra del Cavallino, si preannuncia dunque in salita ma Vasseur non intende utilizzare la linea dura all’interno della Gestione Sportiva.
Anzi l’ex team principal dell’Alfa Romeo ha riferito che preferisce un metodo differente, ovvero quello dell’inclusione che deve far sentire importante ogni singolo membro della squadra. Vasseur ha anche discusso del suo connazionale, nonché suo predecessore in rosso, Jean Todt e delle difficoltà che ha trovato e che ha brillantemente superato nel suo percorso in Ferrari prima di iniziare a vincere titoli in successione.
“Il pugno di ferro non è il mio sistema, e i tempi sono cambiati – ha dichiarato Vasseur, intervistato da Autosprint – L’approccio psicologico della gente è diverso, ci vuole un approccio più inclusivo che faccia tutti partecipi di un progetto vincente. Questo vale in tutti i contesti, non solo in Formula 1. Dal 1993 al 2000 la Ferrari non ha vinto, non ci sono ricette vincenti per definizione. Bisogna semplicemente migliorare il sistema e Jean è stato fantastico a sopravvivere e svilupparlo nel modo giusto. Penso che per Jean sia stato più difficile sopravvivere per sette anni che vincere titoli a ripetizione!”.
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