F1 | Ferrari, Todt: c’è forte pressione per cambiamento, ma serve stabilità

"Ai miei tempi non abbiamo ceduto e siamo rimasti uniti nelle difficoltà", ha ricordato l'ex direttore del Cavallino

F1 | Ferrari, Todt: c’è forte pressione per cambiamento, ma serve stabilità

Il 2023 non è stato certamente un anno esaltante per la Ferrari, costretta a navigare a vista a causa della scarsa competitività della SF-23. Una situazione non certo ideale per il nuovo team principal Frederic Vasseur, scelto come successore di Mattia Binotto, che ha dovuto fare i conti con le difficoltà e con le pressioni che crea un ambiente come quello di Maranello che non assapora gioie iridate rispettivamente da sedici (Mondiale titoli con Kimi Raikkonen nel 2007) e quindici anni (Mondiale costruttori nel 2008).

Nelle pagine vincenti della storia del Cavallino uno dei nomi di maggior rilievo è certamente quello di Jean Todt, con l’ex direttore della Rossa che ha discusso del particolare momento che sta attraversando la Ferrari. Todt ha voluto sottolineare come sia fondamentale la stabilità, un elemento imprescindibile se si vuole creare costruire un progetto vincente come d’altronde avvenne nel suo periodo. Da quando Todt ha saluto la Ferrari si sono avvicendati ben cinque team principal (Domenicali, Mattiacci, Arrivabene, Binotto e ultimo Vasseur) senza che nessuno di questi sia riuscito almeno al momento a riportare il titolo a Maranello.

“La Ferrari è una squadra un po’ diversa perché crea emozioni e passione come nessun’altra squadra – ha dichiarato Todt a Canal+ – Poi, se non funziona, la tendenza è che con la pressione dei media e di tifosi dobbiamo cambiare team principal e questo non è necessariamente una buona cosa. Quando c’ero io uno dei vantaggi che potevo avere, e che poi ci ha permesso di avere successo, era proprio quello di poter beneficiare della stabilità”.

Todt, continuando con il proprio pensiero, ha aggiunto: “Perché anche se spesso c’era una forte pressione per il cambiamento, non abbiamo ceduto a questa pressione e siamo rimasti uniti nella difficoltà. Questo ha dato i suoi frutti. Da quando me ne sono andato nel 2009, penso che sia una delle squadre migliori. Non è stata la squadra migliore, visto che dopo il 2009 c’è stato il dominio della Red Bull con Vettel, dominio della Mercedes con Hamilton e ora dominio con Verstappen”.

Per l’ex presidente della FIA la Ferrari non è così lontano dal tornare competitiva per il vertice: “Manca poco, ma detto questo sappiamo benissimo che sono gli ultimi millesimi quelli più difficili da ottenere. Quest’anno non è stato così, sarà così l’anno prossimo? Sinceramente glielo auguro, ma non lo so. Per vincere bisogna mettere insieme tutti gli elementi e oggi ne manca un pezzettino”.

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