F1 | Ferrari, inverno “low profile”: testa bassa e lavorare

Dopo le roboanti dichiarazioni del passato, la Rossa ha optato per la strada giusta operando in tranquillità sulla nuova monoposto

F1 | Ferrari, inverno “low profile”: testa bassa e lavorare

Mancano oramai poche, anzi pochissime, ore alla presentazione della nuova Ferrari a cui verranno tolti i veli martedì pomeriggio nella splendida cornice del Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia. Quello trascorso in quel di Maranello è stato un inverno da bocche cucite, da dove non è giunto pressoché nulla sulla nuova creatura (fino alla serata di ieri non si sapeva nulla neanche sul nome di battesimo…) concepita da Mattia Binotto & co.

Rispetto al passato la scuderia del Cavallino ha adottato una strategia completamente differente a livello comunicativo: basso profilo, testa bassa e lavorare. Negli anni della presidenza del compianto Sergio Marchionne quest’ultimo, nei mesi che precedevano la stagione, aveva più volte lanciato il guanto di sfida nei confronti della Mercedes. Salvo poi essere purtroppo smentito dai fatti, con la Stella che ha letteralmente tritato le ambiziosi della Rossa a suon di vittorie.

Ecco perché questa volta la tattica rossa potrebbe pagare, permettendo così anche agli ambienti interni di Maranello di lavorare in tranquillità vivendo questo tempo di attesa e quello del prossimo futuro senza quella pressione dannosa e deleteria. Vero che la Ferrari per storia, blasone e tradizione è chiamata a puntare sempre alla massima posta in palio, essendo la scuderia regina della Formula Uno, ma è anche vero che interrompere l’egemonia di questa Mercedes appare pressoché utopistico vista la stabilità regolamentare che accompagnerà la nuova stagione. In attesa del 2021 dove si ripartirà veramente da zero, e dunque alla pari per quel che riguarda i top team, in virtù dell’introduzione del nuovo regolamento tecnico/sportivo.

In questa ottica ad esempio non verrebbe vista come “fallimento” una stagione, chiaramente parliamo del 2020, nella quale la Ferrari dovesse chiudere nuovamente al secondo posto nei costruttori ma avendo incrementato il numero di vittorie nei GP e con una ritrovata competitività su tutti i tipi di tracciato: peculiarità che purtroppo è mancata lo scorso anno, risultando il vero tallone d’Achille della SF90.

Al contrario invece della Red Bull che non si è fatta mancare in questi giorni smargiassate dialettiche con Helmut Marko e Max Verstappen che potrebbero, mai come in questi casi il condizionale è d’obbligo, ritornare indietro come boomerang qualora il ruolino di marcia prefissato non dovesse essere rispettato. Perché come sempre saranno pista e cronometro gli unici giudici supremi che decreteranno la bontà o meno di un progetto e non le chiacchiere che, come recita un antico adagio, se le porta via il vento.

Ora non resta che attendere. Questa volta però alla Ferrari non si potranno rimproverare voli pindarici, perché questa lezione dalle parti di Maranello sembra essere stata recepita molto bene.

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