F1 | Ferrari-Hamilton, per Ralf Schumacher nessun parallelismo con l’esperienza in rosso del fratello

"Lewis rispetto a Michael è già nell'autunno della sua carriera. I primi sei mesi saranno decisivi", ha affermato l'opinionista di Sky Germany

F1 | Ferrari-Hamilton, per Ralf Schumacher nessun parallelismo con l’esperienza in rosso del fratello

Ralf Schumacher è stato abbastanza chiaro. Per l’ex pilota tedesco, attualmente opinionista per Sky Germany, l’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari non potrà ricalcare quello del fratello Michael. Soprattutto per una questione legata all’età, con Schumi arrivato a Maranello nel pieno della propria carriera al contrario invece di Sir Lewis approdato nella squadra del Cavallino nella parte finale.

Schumacher, discutendo dell’arrivo in rosso del sette volte campione del mondo, ha sottolineato come la dinamica temporale giochi a sfavore di Hamilton che non avrà lo stesso tempo che invece ha avuto il fratello per riportare il titolo a Maranello. L’inglese, che ha concluso nel dicembre scorso la lunga e vincente esperienza in Mercedes, ha deciso di ripartire proprio dalla Ferrari per dare la caccia a quel campionato che nella sua bacheca manca oramai da quasi cinque anni.

“Hamilton il nuovo Schumi alla Ferrari? È ovviamente una grande storia per la Formula 1, non c’è dubbio – ha dichiarato Schumacher a SPORT1 – Non invidierei alla Ferrari e a Lewis il loro successo, ma non è realistico’. Quando Michael è passato alla Ferrari, non solo era il campione del mondo in carica, ma anche il miglior pilota riconosciuto. Entrambe le cose non valgono più per Lewis. Tuttavia, anche Michael ha avuto bisogno di cinque anni difficili per vincere il suo primo titolo. Lewis non ha tutto questo tempo”.

Rispetto all’epica di Schumi, oggi i test in pista sono limitati e il lavoro principale è svolto al simulatore: “Michael ha percorso migliaia di chilometri giorno e notte per aiutare la Ferrari a progredire. Oggi i simulatori non possono sostituire questo prezioso lavoro”.

Inoltre Ralf Schumacher ha focalizzato l’attenzione anche sulla stampa italiana che, dopo i primi iniziali mesi di euforia, potrebbe girare le spalle al sette volte iridato qualora non dovessero arrivare i risultati: “A differenza di Michael, Lewis è già nell’autunno della sua carriera. Il tempo non si ferma. Questo è particolarmente evidente in qualifica, quando si gira particolarmente veloce. I primi sei mesi saranno decisivi. La stampa italiana emotiva non darà più tempo a Lewis e alla Ferrari. Se per allora le cose non dovessero andare bene, abbasseranno rapidamente i pollici e l’euforia si trasformerà in critica”.

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