Donati gli organi di Wilson. Sei persone salve

Nel 2012 dopo l’ennesimo infortunio importante Justin Wilson, già impegnato in America, dichiarava “Le competizioni sono pericolose ma ad un livello accettabile. In IndyCar si sta facendo tantissimo per aumentare la sicurezza, tuttavia stiamo parlando di auto da corsa, veloci e potenti, per cui se si commette un errore è possibile finire in un pasticcio”.

Nel suo caso, in quello che lo ha portato via lo scorso lunedì pomeriggio dopo un giorno o poco più di coma seguito all’incidente durante la gara domenicale al Pocono Raceway in Pennsylvania in cui un detrito lanciato dalla monoposto di Sage Karam lo ha colpito alla testa, a fare il danno è stato un banale episodio di sfortuna, del genere trovarsi al posto sbagliato nel momento meno opportuno.

Ora però nel bel mezzo della tragedia una bella notizia riscalda il cuore del mondo dei motori. La famiglia del pilota di Sheffield ha acconsentito alla donazione degli organi e salvato così sei vite.

“Non ha mai smesso di preoccuparsi per gli altri. Neppure in questo caso. Tempo fa aveva espresso il desiderio di aiutare chi ne aveva bisogno” – il gesto spiegato in un tweet dal fratello Stefan, pure lui corridore nella serie USA.

Chiara Rainis