Dino Chiesa: “Problemi tecnici? Un vero incubo per la lotta finale”

"Nico deve sopportare una pressione enorme e incrociare le dita"

Dino Chiesa: “Problemi tecnici? Un vero incubo per la lotta finale”

Dino Chiesa, storico preparatore di Kart che all’inizio degli anni 2000 ha avuto nel suo team sia Nico Rosberg che Lewis Hamilton, teme che eventuali problemi tecnici possano determinare la lotta finale nel GP di Abu Dhabi: “Un problema? Sarebbe un incubo”, ha dichiarato al Corriere della Sera.

A Nico Rosberg basta un terzo posto per essere il nuovo campione del mondo, anche se Hamilton dovesse vincere il Gran Premio: “Nico deve sopportare una pressione enorme, incrociare le dita e sperare che un terzo pilota, come Verstappen ad esempio, non si intrometta nella loro lotta”, ha continuato. Poi una previsione per il GP: “Prevedo che Hamilton vincerà la gara a mani basse, visto che si tratta di una pista che ama”, ha aggiunto.

Dino Chiesa “tifa” per Rosberg: “Si merita il titolo, non è stato aiutato come dice qualcuno. Uno che ha avuto come compagni Robert Kubica prima, Michael Schumacher e Lewis Hamilton poi, è un guerriero. Papà Keke ha sempre detto che questa è stata la sua fortuna, l’asticella del figlio era altissima e lui era costretto a migliorare sempre

Sul finale di stagione si è espresso anche Timo Glock: il pilota pensa che la conquista del titolo sarà “gioco facile” per Rosberg, la cui impresa è molto più semplice rispetto a quella del suo compagno di squadra, vista la grandissima forza della Mercedes. “Sa di avere una macchina con la quale può arrivare secondo in qualsiasi momento, se le cose vanno bene. A mio parere, può solo perdere il titolo per un problema tecnico”, ha detto all’emittente tedesca Sport1. “Naturalmente la Red Bull sarà forte, proprio come la Ferrari, ma penso che Mercedes abbia sempre tanto in mano per difendersi da loro. La domanda è: quanto è affidabile la vettura?, ha aggiunto. “Nelle ultime gare, la Mercedes ha cercato di mettersi al sicuro tecnicamente e con i motori, e questo è il motivo per cui la Red Bull è stata un po’ più vicina”, ha concluso.

Fabiola Granier

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