Confessione al processo per il tentato ricatto ai danni della famiglia Schumacher
Il principale imputato ha riconosciuto il proprio coinvolgimento nella richiesta di una cifra astronomica per evitare la diffusione di materiale privato
Il processo per il tentato ricatto ai danni della famiglia di Michael Schumacher, iniziato presso il tribunale di Wuppertal, ha già portato a rilevanti confessioni. Il principale imputato, Yilmaz T., ha ammesso le proprie responsabilità sulla questione, chiedendo perdono attraverso l’avvocato che rappresenta Corinna Schumacher. Durante l’udienza, l’uomo ha riconosciuto il proprio coinvolgimento nella richiesta di una cifra astronomica, pari a 15 milioni di euro, per evitare la diffusione di materiale privato.
La vicenda ruota intorno a dati sensibili, tra cui foto, video personali e documenti clinici. Secondo la ricostruzione dell’accusa, il materiale sarebbe stato fornito al 53enne da un collaboratore, incaricato della sicurezza domestica. Quest’ultimo avrebbe a sua volta ottenuto i file da una terza persona. Yilmaz T. ha spiegato in aula che la somma sarebbe stata spartita con altri due individui coinvolti. Tra i coimputati figura anche il figlio del principale accusato, che ha ammesso di aver creato un indirizzo e-mail anonimo e di aver registrato una telefonata del padre con un dipendente della famiglia. Durante la deposizione, il 33enne ha dichiarato di aver scoperto solo in un secondo momento il legame con il celebre ex pilota.
Un altro imputato, identificato come Markus F., ha vissuto temporaneamente nella tenuta in Svizzera. Tramite una dichiarazione letta dal suo legale ha sostenuto di essere stato incaricato di digitalizzare archivi fotografici e video, ma di aver subito un furto durante la sua permanenza. L’avvocato ha ribadito la totale estraneità del proprio assistito ai fatti.
Gli inquirenti hanno sequestrato un’enorme quantità di materiale, comprendente quasi 900 immagini, 600 video e documenti personali. La natura altamente riservata dei dati sottolinea la gravità della vicenda. Gli accusati dovranno ora rispondere delle contestazioni mosse, mentre le indagini proseguono per chiarire ulteriormente le dinamiche.
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