Brawn non sa se le gomme Pirelli saranno d’aiuto a Schumacher

E’ troppo presto per sapere se il passaggio della F1 dal fornitore unico Bridgestone al fornitore italiano Pirelli permetterà a Schumacher di essere maggiormente competitivo nel campionato 2011.

Questo è quanto ha ammesso Ross Brawn, il capo della squadra Mercedes GP che è riuscito a convincere l’ex 7 volte campione del mondo Michael Schumacher a rimettersi al posto di guida in una monoposto nella stagione passata, a cui mancano 2 stagioni per arrivare a fine contratto.

Il tedesco ha festeggiato il suo quarantaduesimo compleanno questa settimana, ma Brawn non gli ha portato regali: “Non devo pensare a che regalo fargli, perchè so già cosa gli serve: una macchina più competitiva per quest’anno. Sono sicuro che quest’anno saremo più forti” ha dichiarato l’inglese alla Gazzetta dello Sport.

Nei mesi scorsi si è fatta strada l’idea che Schumacher fosse poco a suo agio con le attuali coperture Bridgestone, e che probabilmente avrebbe tratto giovamento con il passaggio alle gomme Pirelli.

Ma secondo Brawn è ancora presto per dirlo: durante i test tenutisi dopo la fine del campionato ad Abu Dhabi non sono state registrate grosse differenze cambiando fornitore di pneumatici. Lo stesso Brawn spiega però che: “E’ chiaro che cambiando fornitore le gomme si comportano in modo diverso, e le auto necessitano di differenti assetti per poter evidenziare le vere differenze prestazionali. Su questo lavoreremo quest’inverno, e solo allora potremo dire se si saranno palesate differenze.”

Tornando a Schumacher, riportiamo le parole del presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, il quale aveva scherzato sulle prestazioni poco convincenti del suo ex pilota una volta tornato in F1, suggerendo che forse a guidare non fosse lui, ma il fratello gemello: “Penso che Michael non sia molto contento di quanto ha fatto il gemello nella stagione appena finita. Cio’ nonostante, se avessimo potuto schierare una terza auto, alla guida ci sarebbe stato lui certamente.”

Gian Maria Di Stefano