Pioggia in arrivo ad Interlagos. Si salvi chi può.

Pioggia in arrivo ad Interlagos. Si salvi chi può.

La foto in copertina vi ricorderà sicuramente qualcosa, se vi siete svegliati nella notte del sabato di Suzuka.

Per fortuna in questo weekend siamo in Brasile e se, come pare praticamente certo, domani si abbatterà il temuto acquazzone previsto, almeno non si potrà recriminare di aver dormito poche ore per assistere ad un “non” spettacolo.

Ecco quindi l’evento “extra” che potrebbe sconvolgere gli assetti (in tutti i sensi) di questo Gran Premio.
Le prove libere, manco a dirlo, sono state a favore delle Red Bull. Ma, come sappiamo, le prove libere e le qualifiche sono ormai uno specchio per le allodole in questa stagione. Se solo le Lattine avessero approfittato di tutte le pole ottenute, il Mondiale sarebbe finito qualche gara fa.

Invece siamo qui ad aspettare il replay delle qualifiche del Giappone e della gara Coreana. Siamo sicuri che Ecclestone non abbia affittato a Tilke anche uno squarcio di cielo sopra le piste per far piovere a comando?

Il rischio, come a Suzuka, potrebbe essere quello di vedere rinviate le qualifiche. Questo perchè, come ben sappiamo, la pioggia Brasiliana non è docile (1993 e 2003?) e il meteo prevede più cm di acqua in queste 24 ore. Il tutto unito ad un tracciato con qualche dislivello e rivoli d’acqua che attraversano le curve, ed ecco quindi pronto un possibile (speriamo di no) stop.

Ovviamente stiamo calcando un po’ la mano, ma c’è anche un fattore di cui tenere conto, cioè il parco chiuso. Il meteo prevede acqua per domani e sole per domenica. Questo obbligherebbe pertanto le squadre a scendere in pista in qualifica con tracciato bagnato ma assetto da asciutto, in previsione della gara. Con tutti i pericoli e i timori del caso.

Anche qui, evviva la sicurezza. Il parco chiuso è insulso. Cosa vuol dire non permettere alle squadre di toccare le macchine dal sabato alla domenica? Vuol dire aggiungere una componente aleatoria che niente ha a che fare con la Formula 1. I casi di Giappone e Corea sono inquietanti, e Interlagos potrebbe aggiungersi alla lista. Con il parco chiuso non si possono apportare modifiche alle vetture, non si può “inventare” quel qualcosa che può farti guadagnare quel decimo in gara per fare la differenza. In compenso, se sei appassionato del Mago Otelma, tutti fanno le qualifiche con l’assetto da asciutto e tu con quello da bagnato, e la domenica piove, hai azzeccato il jolly. Ma tutti gli altri rischiano di non stare in pista e non hanno modo di adattarsi.

Con l’uscita di scena dei rifornimenti si spera che prima o poi anche il parco chiuso arrivi alla fine della sua presenza. D’altronde uno dei motivi per i quali era stato introdotto era quello di lasciare nelle vetture, dopo le qualifiche, il quantitativo di benzina sufficiente a percorrere il primo tratto di gara. Ora che non si rifornisce più, tutto questo non ha più un senso. Speriamo lo capiscano anche in FIA.

Tornando a domani, già nelle prove libere avremo idea del campo di gara. Altrimenti, speriamo che le squadre si siano attrezzate con barchette e quant’altro per un’entusiasmante gara di offshore. Bernie potrebbe prevedere anche dei punti in classifica costruttori, nel caso.

Alessandro Secchi

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