Il GP di Singapore secondo la Pirelli

I piloti avranno a disposizione gomme morbide e supersoft

Il GP di Singapore secondo la Pirelli

La Formula Uno assume un aspetto diverso da questo fine settimana: la gara notturna di Singapore rappresenta, infatti, uno degli spettacoli più interessanti della stagione.

Sul circuito cittadino di Marina Bay scenderanno in pista le mescole più morbide della gamma Pirelli, la P Zero Yellow soft e la P Zero Red supersoft.

Paul Hembery, Direttore Motorsport: “Per pianificare la giusta strategia, i team e i piloti devono considerare molti fattori: l’insolita evoluzione della temperatura del tracciato che tende a calare, il grande divario di prestazioni tra le due mescole, la necessità di risparmiare carburante dovendo percorrere una distanza di gara molto lunga, così come l’elevata probabilità di safety car. Considerate queste variabili, a cui si aggiungono elementi urbani quali strisce bianche o tombini (in cui sono incappati alcuni piloti in passato), raccogliere dati il venerdì sarà ancora più importante”.

Le sfide per gli pneumatici:

Singapore presenta il più alto numero di curve di tutto il calendario (ben 23). Se a ciò si aggiunge un’umidità all’80%, un tempo di gara prossimo alle due ore e il fatto che è il secondo giro più lento dell’anno dopo Monaco (che limita il raffreddamento e il flusso d’aria della vettura), si comprende perché rappresenti il circuito fisicamente più impegnativo per tutti i piloti.

L’elevato numero di curve fa sì che trazione e frenata siano i due aspetti più importanti. Come per la maggior parte dei cittadini la superficie è piuttosto irregolare, e questo certamente non aiuta. Con poche vie di fuga, gli errori raramente restano impuniti: è, quindi, necessario un alto grado di precisione dello pneumatico. Il posteriore sinistro è quello più sollecitato, mentre le vetture corrono con alto carico aerodinamico.

Le temperature ambientali tendono a raggiungere i 30-35 gradi centigradi anche di notte, il che rende il tracciato ideale per la gomma soft, mescola high working range. I piloti dovranno gestire con attenzione le supersoft, al fine di beneficiare delle elevate prestazioni senza però surriscaldarle troppo.

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