Il Gp di Russia secondo la Pirelli
Medie, soft e supersoft le gomme che vedremo a Sochi
Per la quarta volta in altrettante gare a Sochi vedremo in pista le mescole medium, soft e supersoft.
IL CIRCUITO DAL PUNTO DI VISTA DEI PNEUMATICI:
Anche se il tracciato ha ormai tre anni l’asfalto è ancora in evoluzione e potrebbe essere differente rispetto al passato. Con consumo e degrado bassi non si prevedono un numero elevato di pit stop.
Le condizioni meteo tendono ad essere miti quindi non sono un fattore determinante. La curva più impegnativa è la 3: una sinistra con più apici simile alla Curva 8 di Istanbul.
Circa 1,7 dei 5,848 km del giro è su strade normalmente aperte alla circolazione
COSÌ UN ANNO FA:
Vincitore: Hamilton (un pit stop: partito sulle supersoft, passato alle soft nel giro 32).
Miglior piazzamento con strategia alternativa: Perez, terzo (anche lui su una sosta, ma sfruttò la safety car per passare dalle supersoft alle soft nel giro 12 percorrendo 41 giri fino al traguardo).
In pratica tutti i piloti si fermarono una sola volta, soltanto due effettuarono due pit stop.
PAUL HEMBERY, DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI:
“Torniamo in Russia dopo soli sei mesi per cui probabilmente le condizioni saranno diverse da quelle dello scorso autunno. Questo è uno dei circuiti in calendario con il degrado più basso, sono quindi prevedibili stint piuttosto lunghi anche sulle “rosse”, tuttavia, l’aumento delle prestazioni delle monoposto 2016 cui stiamo assistendo porterà a un aumento del consumo e le prove libere saranno molto importanti per avere una lettura accurata sul comportamento deelle coperture”.
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