Hamilton si scusa per il suo “grosso errore”
Foto Prove libere GP Malesia
Lewis Hamilton ha convocato una conferenza stampa venerdi', a Sepang, per chiedere scusa per aver mentito ai commissari della FIA dopo la gara dell’Australia, fatto che gli e' valso la squalifica dall'ordine d'arrivo finale del Gran Premio. Gli steward considerano che il pilota e la McLaren li abbiano “deliberatamente tratti in inganno” sulla conversazione avvenuta tra il britannico e la squadra dopo l’uscita di pista di Jarno Trulli mentre girava la safety car. Hamilton ha detto di essere stato convinto dal direttore sportivo del team inglese, David Ryan, ad omettere l'ordine della McLaren di far passare Trulli. Questa decisione ha portato all'allontanamento del ds britannico dalla scuderia.
Visibilmente emozionato, Hamilton ha detto: “Quando siamo stati convocati dai commissari di gara, mentre li aspettavamo, sono stato istruito dal mio team manager ad omettere l’informazione, e questo e' quanto ho fatto. Chiedo scuse sincere ai commissari, per il tempo che gli ho fatto sprecare e per averli fatti sembrare sciocchi. Sono molto dispiaciuto della situazione, sia per il mio team, sia per David, che e' sempre stato un grande uomo.”
Il campione del mondo ha dichiarato che la decisione di nascondere le informazioni ha coinvolto soltanto lui e Ryan, e poi ha aggiunto che questa e' la situazione peggiore mai affrontata nella sua carriera. “Non mi sono mai sentito cosi' male. Non sono un bugiardo. Durante la mia carriera non sono mai stato né un bugiardo né disonesto. Questa e' la peggiore esperienza della mia vita,” ha aggiunto il pilota, che e' stato applaudito da alcuni giornalisti alla fine della conferenza.
Quando gli e' stato chiesto se era preoccupato sulla possibilita' di subire altre sanzioni da parte dalla FIA, Hamilton ha detto: “Sono sicuro che la FIA agira' nel modo piu' corretto. Non so quello che puo' succedere in futuro. Per ora devo solo concentrarmi nella gara e cercare di lasciarmi indietro tutta la situazione, imparare da essa e crescere.”
Andre' Cotta
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