F1 | GP Belgio: l’analisi delle qualifiche

Verstappen primo sul tabellone dei tempi, ma la pole va a Sainz. Al fianco del Ferrarista scatterà Perez

F1 | GP Belgio: l’analisi delle qualifiche

Tra tempi e penalità, la classifica finale delle qualifiche del Gran Premio del Belgio racconta una realtà ben differente da quella con cui i piloti si schiereranno domani sulla griglia di partenza. Sia per i libri di statistica che per l’ordine al via, in pole ci sarà Carlos Sainz, alla sua seconda partenza dal palo in carriera dopo quella di Silverstone. Una prima posizione che, tuttavia, non ha raggiunto propriamente in pista, in quanto ereditata da un Max Verstappen che, seppur primo sul tabellone dei tempi, sarà costretto ad arretrare sullo schieramento per scontare la sanzione ricevuta per la sostituzione della Power Unit.

Accanto allo spagnolo della Ferrari non ci sarà il suo compagno di squadra, bensì Sergio Perez, terzo sullo schieramento che, così come Sainz, avanzerà di una casella sfruttando la retrocessione dell’olandese. Una giornata difficile per la Rossa di Maranello che, al di là del risultato, non può nascondere qualche timore per il distacco accumulato dal campione del mondo in carica, inarrivabile nonostante non potesse contare su una scia. In casa Ferrari, infatti, gli ingegneri avevano impostato le qualifiche su una strategia che consentisse ai propri alfieri di contare sull’effetto della scia sui lunghi rettilinei che compongono il tracciato belga: nel suo outlap Leclerc avrebbe aiutato Sainz, mentre nel giro di rientro sarebbe stato lo spagnolo a trainare il suo compagno di casacca. Una tattica che non era stata replicata da Red Bull, in parte per l’enorme vantaggio competitivo di cui poteva disporre Verstappen, assolutamente imprendibile nel sabato di Spa, in parte perché probabilmente il team anglo-austriaco conta di poter ritornare in testa nel corso del primo giro, attaccando sul lungo rettilineo del Kemmel grazie alla differenza tra la RB18 e la F1-75 in termini di velocità di punta.

Si tratta di un discorso che ha una sua rilevanza, non solo perché aiuta a comprendere quale possa essere la strategia Red Bull in vista della corsa, ma anche perché fornisce una chiave di lettura per l’ampio distacco rimediato dai Ferraristi. Se l’utilizzo della scia ha consentito a Sainz di guadagnare circa 10 km/h rispetto al monegasco, Verstappen si è inserito proprio tra questi due valori, con un distacco di circa 5 km/h, il quale si è poi assottigliato verso la fine del rettilineo. Insomma, effettivamente il team italiano era stato in grado di guadagnare qualcosa, ma non abbastanza da compensare una miglior percorrenza da parte dell’oland

ese in curva 1. L’unica arma a disposizione della Rossa per difendersi in qualifica era quindi sì stata efficace, ma non abbastanza per pensare di poter impensierire il campione in carica.

Sul giro secco, infatti, la RB18 numero 1 si è dimostrata di un’altra categoria, riuscendo a fare la differenza in ogni tipologia di curva, da quelle più lente a quelle più rapide, a dimostrazione che la superiorità mostrata era totale. Ciò lo si è visto anche nei rapidi cambi di direzione che contraddistinguono la parte conclusiva del secondo settore, in cui conta una buona stabilità generale. L’ultimo settore, quello con l’allungo che porta alla staccata conclusiva, ha poi messo ancora una volta in mostra le doti velocistiche e di efficienza della monoposto di Milton Keynes, guadagnando ulteriori decimi.

Grazie al tempo più veloce in qualifica e alle penalità rimediate da altri piloti, Verstappen potrà comunque prendere il via dalla quattordicesima posizione, un bel recupero ancor prima dello spegnimento dei semafori. Oltretutto, l’olandese potrà schierarsi sulla parte più interna della pista, diminuendo il rischio di contatti che potrebbero farlo finire nella nuova via di fuga in ghiaia all’esterno di curva 1. Il passo mostrato venerdì è incoraggiante e, nel caso venisse confermato nonostante l’incremento di temperatura, Max rientrerebbe prepotentemente nella lotta per la vittoria: “Sì, è stata una qualifica straordinaria, ma credo che per tutto il fine settimana ci abbiamo lavorato sopra. La macchina ha funzionato molto bene, cercando di metterla a punto e in qualifica tutto è andato per il verso giusto. Naturalmente, ho dovuto fare un po’ di attenzione alla quantità di pneumatici che stavo usando. Anche in vista di domani, come si sa, partendo dalle retrovie, ma sì, sono molto contento del mio giro ed è fantastico essere qui. Ovviamente nel primo giro dovrà cercare di evitare contatti, che è il più importante, ma poi dovrà superare alcune auto, prima di raggiungere una buona posizione. Ma è un po’ come l’Ungheria. Certo, ora è un po’ più indietro, ma le basi sono le stesse”, ha spiegato il campione in carica nelle interviste.

Consci dei propri limiti, in casa Ferrari si è fatto il possibile per conquistare il massimo a disposizione da una qualifica che si sapeva sarebbe stata difficile. Il venerdì aveva dato chiare indicazioni sulla forza della Red Bull, specie sui rettilinei. Per questo il team di Maranello aveva provato due differenti ali posteriori, una nuova e particolarmente scarica, una già usata in passato a Baku, che avrebbe pagato qualcosa in termini di velocità di punta per garantire più carico nei rapidi curvoni del secondo settore. Non a caso, Sainz si è dimostrato competitivo nella zona di Pouhon, per quanto è anche facile immaginare che Verstappen possa aver tenuto qualcosa da parte per evitare di perdere la vettura. Tutti questi elementi avevano reso chiaro alla Scuderia italiana che il treno Red Bull sembrava irraggiungibile, per quanto probabilmente il distacco va al di là delle previsioni iniziali. I tecnici lavoreranno duro per capire quali possa essere il mix di fattori che ha portato a un gap così importante, anche perché sarà fondamentale per le simulazioni in previsione gara, ma alcuni elementi sono utili a trovare un quadro di lettura. La pista favorevole alla Red Bull, più adatta alle caratteristiche della RB18, un Max Verstappen in forma smagliante e temperature particolarmente basse non sembrano aver aiutato la monoposto di Maranello, mettendola sulla difensiva. Lo si era visto anche in Ungheria, quando con il calare delle temperature dell’asfalto la Rossa sembrava aver perso quel vantaggio mostrato al venerdì.

Il secondo posto, poi trasformato in pole position, era quanto di meglio ci si potesse aspettare: la speranza della squadra è che la scelta di puntare su un assetto leggermente più carico possa fare la differenza sulla lunga distanza: “Oggi abbiamo disputato una buona qualifica e sono contento di scattare dalla pole qui a Spa: era il traguardo di giornata e l’abbiamo centrato grazie a un gioco di squadra perfetto messo in atto con Charles. Ora ci dobbiamo concentrare sulla corsa di domani con l’obiettivo di tenere dietro tutti gli avversari. Difendersi da Checo (Perez) non sarà facile, specialmente alla partenza, dal momento che in questo weekend i nostri rivali sono sembrati veramente forti. Siamo pronti a una domenica nella quale daremo tutto, forti anche del fatto che in termini di passo gara credo che saremo competitivi.

Prenderà il via dalla quindicesima casella, sul lato esterno dello schieramento, Charles Leclerc. Durante la giornata del venerdì, la Ferrari si era confrontata con la FIA per capire se dividendo le varie penalità vi fosse la possibilità di prendere comunque il via davanti a coloro che, da regolamento, sarebbero dovuti partire dal fondo. Dopo una discussione interna, la FIA aveva “chiuso” questo loophole, lasciando al monegasco il compito di stabilire un tempo valido per restare davanti ad altri piloti che avevano subito la medesima penalità. Un compito che Leclerc ha svolto nei limiti di una macchina che oggi non gli avrebbe consentito di battere Verstappen, dovendosi così accontentare di prendere il via dall’ottava fila: “Non è stata la più esaltante delle qualifiche, considerata la penalità che ci aspetta nella gara. Avremmo potuto ottimizzare un po’ di più il potenziale in termini di assetto, ma oggi l’obiettivo non era trovare quegli ultimi decimi per mettere insieme il giro perfetto. I nostri avversari sono stati veloci fin dall’inizio del weekend e guardando al distacco subito credo che domani non sarà una gara facile. È complicato anche definire un obiettivo chiaro per domani: punterò a ottenere il massimo risultato possibile. Il nostro passo gara era buono ieri e quindi spero, con una bella partenza e un bel po’ di sorpassi, di recuperare velocemente e dare battaglia là davanti”.

Scatterà dal secondo posto Sergio Perez, deluso per non essere riuscito a conquistare la pole, ma che allo stesso non dispera perché consapevole di un potenziale che potrebbe garantirgli un buon risultato. La scelta di Red Bull di non far uscire Verstappen per il secondo tentativo della Q3, in modo da fornire la scia al proprio compagno di squadra, ha fatto un po’ storcere il naso, soprattutto perché pochi centesimi in avrebbero comunque aiutato. A spiegare le ragioni è stato Chris Horner, che dopo le qualifiche ha dichiarato come, secondo i loro calcoli, il messicano avrebbe dovuto essere in grado di conquistare la pole anche senza apporto della scia. Effettivamente, senza un errore alla chicane 5-6, Sergio avrebbe avuto le carte in regola per giocarsi la pole, ma indipendentemente da ciò, la gara è ancora aperta, a partire dallo scatto al via.

Grazie al vantaggio velocistico registrato in questo weekend, attaccare sul lungo rettilineo del Kemmel potrebbe portarlo nuovamente in testa, elemento su cui conta lo stesso Perez: “È stata una qualifica buona ma non fantastica. Il mio primo giro in Q3 non è stato eccezionale e poi la sessione è stata leggermente disturbata da altri problemi, come un piccolo danno al mio fondo, ma essere in seconda posizione per la gara di domani è comunque positivo. Siamo migliorati rispetto a ieri, considerando che avevamo perso molto tempo in pista nelle FP2, e credo che ci sia ancora spazio per migliorare in gara. Possiamo lottare per la vittoria dalla prima fila domani, ci aspettiamo di farlo, l’importante è fare una buona partenza, un giro pulito e partire da lì. Essere in pole non porta molti vantaggi qui, ma essere vicino a Carlos a Eau Rogue può portarmi in testa, quindi cercherò di farlo. È importante che domani facciamo la nostra gara”.

Alla vigilia dell’appuntamento Belga, le aspettative in casa Mercedes sembravano positive. Le possibili penalità degli alfieri di Red Bull e Ferrari, così come per una prima parte di stagione in crescendo, avevano istaurato un certo ottimismo, con la speranza di poter fare un ulteriore passo in avanti nella seconda metà di campionato. Al contrario di quanto si aspettassero, tuttavia, ciò non è avvenuto e, anzi, Toto Wollf non si è nascosto, definendo la prova del sabato belga come la peggior qualifica da quanto è al timone della squadra di Brackley. Quasi due secondi il distacco accumulato dal battistrada, di cui la gran parte è stato registrato sui lunghi rettilinei. Dopo aver provato le diverse opzioni a disposizione, i tecnici avevano scelto di montare sulle vetture l’ala più carica a disposizione; una decisione di base simile a quella della Ferrari, volta più alla gara che al giro secco.

Così come in altri appuntamenti, la W13 ha sofferto le basse temperature, con la relativa difficoltà del far funzionare nel migliore dei modi gli pneumatici, un po’ all’opposto di quanto era avvenuto a sorpresa in Ungheria. Indubbiamente il tracciato di Spa non sembra il più adatto alle caratteristiche della monoposto tedesca, ma è anche vero che gli ingegneri non si aspettassero neanche questo genere di passo indietro: “Speravamo di colmare il divario con i primi, cosa che chiaramente non è avvenuta, ma quest’anno ci ha riservato molte battute d’arresto, dobbiamo solo imparare il più possibile e cercare di andare avanti. È stato molto difficile trovare una buona finestra di lavoro per la vettura; abbiamo dovuto fare molti compromessi in termini di bilanciamento e rigidità. Questo è parte del problema, ma non siamo riusciti a fare un giro buono con le gomme nuove per tutto il weekend, il che è probabilmente un problema a parte che dobbiamo analizzare e capire. Domani avanzeremo un po’ sulla griglia di partenza, dato che tre delle vetture davanti a noi hanno delle penalità, ma sarà tutta una questione di ritmo di gara: se non ce l’abbiamo, ci aspetta una gara difficile. Come sempre, lotteremo duramente per ottenere ogni punto possibile e massimizzare ogni opportunità in gara domani”, ha spiegato Andrew Shovlin.

Sulla classifica dei tempi, Hamilton non è riuscito ad andare oltre la settima posizione, distante tre decimi anche dalle due Alpine che, sfruttando il lavoro di squadra (si sono offerte a vicenda la scia), sono riuscite ad agguantare la terza fila. Esteban Ocon sarà costretto a scalare di qualche posizione per la penalità, ma il weekend è sembrato comunque incoraggiante e l’obiettivo è quello di tornare in top ten: “Tutti lavorano duramente per migliorare e siamo venuti qui molto ottimisti sul fatto che avremmo colmato il divario, quindi essere indietro di 1,8 secondi è un vero calcio nei denti, ma è quello che è” – ha spiegato Hamilton, indicando ancora una volta i problemi che affliggono la W13 -. “È una vettura con cui continuiamo a lottare e che sicuramente non mi mancherà alla fine dell’anno. Le altre due squadre che ci precedono sono di un’altra categoria e non possiamo continuare a fare affidamento su di loro per non perdere terreno. Dobbiamo riorganizzarci e assicurarci che la vettura del prossimo anno sia all’altezza delle nostre esigenze, e faremo del nostro meglio con quello che abbiamo per il resto della stagione. Il bilanciamento aerodinamico in curva non era stabile, quindi è molto difficile lavorare su questo aspetto, ma faremo del nostro meglio per domani. Sapendo quanto tutti stiano lavorando duramente, sono dispiaciuto per la squadra perché stiamo dando il massimo, ma questa vettura va così: a volte va bene, a volte va malissimo”.

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Gran Premi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati