GP Malesia, Sepang ammette: “Fu un errore lasciare la Formula 1, ma i costi restano altissimi”

Sepang punta a rientrare in Formula 1 nonostante i costi

GP Malesia, Sepang ammette: “Fu un errore lasciare la Formula 1, ma i costi restano altissimi”

F1 GP Malesia – Sono trascorsi quasi dieci anni dall’ultima edizione del Gran Premio della Malesia, disputato nel 2017 sul circuito di Sepang. Il contratto con la FIA prevedeva una scadenza al 2018, ma la drastica riduzione delle vendite dei biglietti convinse gli organizzatori e la Federazione a chiudere in anticipo l’avventura del Circus nel Paese. Dal 1999 al 2017, la F1 aveva trovato a Sepang – tracciato progettato da Hermann Tilke e ancora oggi nel calendario MotoGP – una delle sue tappe più iconiche, apprezzata dai piloti per le sfide tecniche e le condizioni climatiche estreme.

Le parole di Shafriman

A distanza di anni, l’amministratore delegato del circuito, Azhan Shafriman, ha espresso il proprio rammarico per quella scelta in un’intervista al New Strait Times: “Non vogliamo ripetere gli errori del passato. Abbiamo lasciato andare la Formula 1 e ora è molto difficile riaverla. Spero che non commetteremo lo stesso errore con la MotoGP”. Un mea culpa che sottolinea quanto sia complesso oggi riportare la massima categoria automobilistica nel Paese.

Il principale ostacolo resta quello dei costi: “C’è una lista d’attesa per tornare in Formula 1 e i costi sono molto elevati. Liberty Media ci ha chiesto 70 milioni di dollari USA per i diritti di gara, a cui si aggiungono tra i 10 e i 20 milioni di ringgit malesi per gli allestimenti. In totale, oltre 71 milioni di dollari l’anno. Molti Paesi sono già in coda, quindi non sarà facile, ma se ci sarà reale volontà, forse potremo avviare le trattative”.

Un progetto nazionale

Per Shafriman, il ritorno della Formula 1 non dipenderebbe solo da Sepang ma da un impegno condiviso a livello istituzionale e imprenditoriale: “Non è solo Sepang a volere la Formula 1, anche governo e settore aziendale lo desiderano. Dobbiamo guardare all’esempio di Singapore: tutti collaborano, dai ministeri agli hotel. Deve essere così anche qui”. Secondo il manager, la MotoGP rappresenta il modello da seguire: un evento che, col tempo, ha garantito un ritorno finanziario crescente e coinvolto l’intero Paese. “Da sempre la F1 e la MotoGP sono considerate eventi di Sepang, ma in realtà sono eventi nazionali. Noi siamo in prima linea nell’organizzazione e nel branding, ma è tutta la Malesia a doverli sostenere”.

Futuro incerto

Il sogno di rivedere la Formula 1 in Malesia resta dunque vivo, ma ancora lontano dalla realtà. I costi elevati e la concorrenza di nuovi mercati rendono complesso il ritorno, anche se l’interesse del governo e degli stakeholder potrebbe aprire uno spiraglio per il futuro.

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