Formula 1 | Steiner, nuova bordata a Schumacher: “Aveva la vettura per gareggiare in zona punti”
"Abbiamo sempre dato la miglior vettura possibile a Mick", ha proseguito il TP
Nuova bordata di Guenther Steiner nei confronti di Mick Schumacher, attuale terzo pilota della Mercedes ed ex guida della Haas.
Intervistato dagli inglesi di Sky Sports UK, il Team Principal è tornato ad analizzato i motivi che hanno portato il matrimonio tra la compagine statunitense e il giovane talento tedesco a fallire, precisando come la squadra non abbia mai provato a penalizzare le sue performance, soprattutto nel confronto diretto con il compagno Kevin Magnussen.
La Haas – al contrario di alcune voci messe in giro negli ultimi mesi – ha sempre garantito a Schumacher il miglior trattamento possibile in termini di aggiornamenti e attenzione, aspetto che spesso e volentieri hanno portato l’ex driver della FDA a gareggiare per le posizioni all’interno della zona punti.
“Hanno pressato per la conferma di Mick Schumacher e allo stesso tempo qualcuno ha provato a gettare tutte le colpe sulle spalle della squadra, ma ritengo che tutto ciò non abbia giocato a favore di Mick”, ha affermato il TP della Haas. “Il tentativo di dividere la squadra era chiaro, ma è il team a decidere il proprio pilota, non il contrario. Alla fine ha fatto dei punti, ma nessuno ha detto che li ha ottenuti perché l’ho gestito in una certa maniera. Nessuno si aspettava che qualcuno lo dicesse, nemmeno io, ma non mi aspetto neanche che io sia incolpato se Mick andava a muro. Il pilota deve cavarsela da solo per ottenere i punti e non fare incidenti.
“La responsabilità del team – in questo caso quella nostra – è quella di dare al pilota la migliore vettura possibile e noi l’abbiamo sempre fatto, così come abbiamo sempre dato ai nostri piloti la stessa vettura”, ha proseguito il Manager altoatesino. “Se non è successo tutto ciò è solo perché i pacchetti di aggiornamenti erano disponibili per una monoposto. Siamo stati molto aperti e non abbiamo mai nascosto nulla, tanto meno dato vantaggi a qualcuno. Sono fermamente convinto che per ottenere il massimo dalla propria squadra bisogna trattare tutti in modo equo”.
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