Formula 1 | Ferrari, crisi senza fine: Rosberg punta il dito sull’organizzazione interna
Nico Rosberg e i problemi della Ferrari in questa stagione
Formula 1 Ferrari Rosberg – Riportare la Ferrari ai vertici della Formula 1 è da anni l’obiettivo dichiarato a Maranello. Ma tra ambizioni e realtà si è aperta una distanza sempre più difficile da colmare. A diciassette anni dall’ultimo titolo Costruttori conquistato nel 2008, la scuderia italiana continua a inseguire, spesso arrancando di fronte a una concorrenza più solida e strutturata.
Nel tempo si sono alternati piloti di primo piano e manager di esperienza, ma il risultato non è cambiato. Da Fernando Alonso a Sebastian Vettel, passando per Kimi Räikkönen, Charles Leclerc e oggi Lewis Hamilton, nessuno è riuscito a riportare il Cavallino Rampante sul gradino più alto del mondo. Ogni stagione si apre con grandi promesse e si chiude con delusioni ricorrenti.
Rosberg e i problemi della Ferrari
Anche il 2025, che alla vigilia era stato presentato come l’anno della svolta, sembra già destinato a finire nel cassetto dei rimpianti. Dopo dieci round, la SF-25 ha mostrato limiti evidenti in termini di competitività, tanto da essere ormai percepita come un progetto da archiviare. Il distacco accumulato da Red Bull, McLaren e Mercedes è tale da rendere irrealistici gli obiettivi dichiarati a inizio campionato. In un contesto simile, torna inevitabilmente la domanda di fondo: perché la Ferrari continua a non trovare la quadratura del cerchio? Secondo Nico Rosberg, il problema va oltre la pista. Intervenuto nel podcast The F1 Show di Sky Sports F1 UK, il campione del mondo 2016 ha indicato nella struttura decisionale del team uno dei principali ostacoli.
“Ho visto un po’ di cose all’interno della Ferrari, e si vede che il livello di eccellenza che hanno raggiunto non è paragonabile a quello dei team britannici, e soprattutto a quello di una squadra come la Mercedes, in molte aree”, ha affermato Rosberg. “Il fatto che sia in Italia rende tutto molto più difficile. In Mercedes, ogni volta che Lewis aveva un problema andava immediatamente da Toto Wolff, che avrebbe deciso subito. In Ferrari, invece, decidono in tanti e persino Lewis non sa bene cosa fare. È tutto un po’ difficile”.
Le indiscrezioni sul futuro della Ferrari
Il tedesco ha poi commentato le indiscrezioni secondo cui Ferrari starebbe valutando la possibilità di aprire una base operativa nel Regno Unito, per avvicinarsi alla cosiddetta Motorsport Valley e attingere più facilmente al bacino tecnico britannico. Una mossa strategica, che però Rosberg guarda con scetticismo: “Ho sentito un’indiscrezione sulla Ferrari che sta valutando la possibilità di aprire una filiale nel Regno Unito, perché è quella la Motorsport Valley. Il problema sarebbe la giusta comunicazione. Questa base deve comunicare in modo eccellente con la sede centrale, e forse questo non è possibile”.
Le parole di Rosberg riaprono un dibattito mai sopito: può davvero una realtà così radicata sul territorio italiano riformarsi profondamente senza snaturarsi? O sarà necessario un cambio di paradigma, non solo tecnico ma anche culturale, per permettere a Ferrari di tornare finalmente a lottare per ciò che da anni le sfugge? La risposta, ancora una volta, sembra rimandata. E il tempo continua a scorrere.
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