Formula 1: è crisi d’ascolti. 25 milioni di spettatori in meno a livello globale
La formula del 50-50 ha fallito e se ne accorge anche Ecclestone
Le televisioni non sorridono e la Formula 1 prova a correre ai ripari. Esattamente come era stato già in occasione della stagione 2013, anche l’anno passato il Circus ha continuato a perdere inevitabilmente il consenso del grande pubblico con perdite vertiginose che si attestano sui 25 milioni di spettatori in meno a livello globale. In base a quanto riporta il Daily Mail, il calo di ascolti della Formula 1 non si arresta, nonostante si sia ripreso dagli oltre 50 milioni di spettatori in meno stimati nel 2013 rispetto alla stagione 2012. Nonostante l’indagine made in UK, la perdita è tangibile anche in Italia dove l’audience è diminuito del 7%. C’è chi sottolinea che il disinnamoramento dalla Formula 1 sia soprattutto figlio alla mancanza di interesse per un Mondiale scritto già dalle prime gare.
Permetteteci un appunto. Questa, più che un motivo è una scusa. Il vero appassionato di Formula 1, anche quando il risultato è chiaro, ben prima dell’inizio della gara, guarda in ogni caso il Gran Premio, anche se a vincere non è la tua squadra del cuore o il tuo pilota preferito. Il calo degli ascolti non può essere imputabile al dominio di Sebastian Vettel e della Red Bull, prima, e a quella Mercedes di Lewis Hamilton e Nico Rosberg, poi, e nemmeno alla nulla competitività della Ferrari, mai in lotta per posizioni di vertice.
Come riscontrato da più parti, uno dei fattori chiave che ha fatto perdere audience televisivo alla Formula 1 è rappresentato dalla volontà di Bernie Ecclestone di avere incassi sempre maggiori vendendo i diritti televisivi alle pay-tv, non solo nel Bel Paese, visto che è una pratica ormai ben nota nel vecchio Continente. Affidarsi alle televisioni a pagamento, scusate il gioco di parole, non paga, tanto che lo stesso Ecclestone se ne sarebbe reso conto e avrebbe ammesso il proprio errore. Sì perché, non è vero che la Formula 1 ha perso il suo bacino di utenza, semplicemente questo si è spostato sulle piattaforme Internet che, gratuitamente, trasmettono le gare di Formula 1, ok, magari anche in lingua straniera, ma in certi casi con una ottima qualità video. Infatti, a inizio paragrafo ho ben specificato come a essere calato sia stato l’audience televisivo della Formula 1, non il numero effettivo di appassionati. È guerra tra televisioni pubbliche e private. Dal 2013 è in vigore anche in Italia con la doppia offerta Sky Sport-Rai. La formula del 50-50, che sembrava dover cambiare il modo di godersi la classe regina del Motorsport, ha fallito.
Eleonora Ottonello
Twitter: @lapisinha
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