Formula 1 | Alpine A523, completato il primo shakedown a Silverstone
Primi chilometri per Ocon e Gasly con la monoposto 2023
In attesa della presentazione, programmata per il prossimo 16 febbraio, Alpine ha completato il primo shakedown con la nuova A523, vettura con cui Esteban Ocon e Pierre Gasly affronteranno il prossimo mondiale 2023 di Formula 1.
Lungo il tracciato inglese, situato a pochi chilometri dalla factory di Enstone, Ocon e Gasly hanno raccolto le prime informazioni sulla monoposto, testando inoltre il funzionamento di tutti i sistemi installati su di essa. Un lavoro importante e utile per preparare il pacchetto in vista della tre giorni di test sul tracciato del Sakhir, in Bahrain (23-24-25 febbraio).
Alpine, ricordiamo, ha perso il talento e l’esperienza di Fernando Alonso, ma ha guadagnato la freschezza e la voglia di rivalsa di Gasly. Un profilo di spessore che insieme ad Ocon dovrà offrire non solo un valido contributo in termini di sviluppo, ma anche portare la scuderia transalpina verso le zone di vertice della classifica.
“Guidare di nuovo una monoposto di Formula 1 è stato fantastico, soprattutto con i colori della Alpine”, ha rivelato Esteban Ocon. “Oggi si trattava di prendere confidenza con la monoposto e personalmente mi sono sentito abbastanza bene. Tutti, in squadra, hanno lavorato in modo instancabile per sviluppare la vettura e vederla oggi in posta è stato un momento di grande orgoglio. Non vedo l’ora di presentarla insieme al team giovedì e di volare in Bahrain per le giornate di test pre-season”.
Queste invece le dichiarazioni di Matt Harman, direttore tecnico della Alpine: “La giornata di oggi è stata una pietra miliare per la A523. Sono felice che la giornata sia andata bene. Esteban ha guidato questa mattina per verificare il corretto funzionamento di tutti i sistemi e per svolgere il classico lavoro di installazione dell’auto. Pierre, successivamente, ha completato otto giri nel corso del pomeriggio, utili per prendere confidenza con la monoposto. Queste sessioni sono ovviamente limitate e non rappresentative, ma il buon epilogo è sicuramente un aspetto a favore del nostro lavoro. NBon vediamo l’ora di provare in Bahrain”.
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