Force India, Green approva le vetture 2017
Secondo il tecnico della Force India, le vetture saranno molto aggressive
Nel 2017 assisteremo ad un’importante rivoluzione tecnica che porterà le vetture ad avere un look più aggressivo e ad essere più veloci delle attuali monoposto.
Il cuore pulsante rimarrà lo stesso, perché ci saranno sempre le Power Unit (motore V6 e parte ibrida) a spingere le vetture, ma cambierà tutto ciò che sta intorno. Innanzitutto avremo alettoni rivisitati, un telaio più largo e nuove gomme, che saranno circa il 25% più larghe delle attuali, in modo da garantire un miglior grip meccanico. Secondo Andrew Green, direttore tecnico della Force India, questo look più aggressivo rimanderà la mente al passato, a quelle vetture che dominavano la scena negli anni ’80 e ’90: “Sicuramente saranno più aggressive. Ricorderanno le vetture degli anni ’80 e ’90. Penso che sia un buon step in avanti. Mi piacciono queste vetture” ha detto il britannico ad Auto Motor und Sport.
Grazie al cambio di regolamento, anche l’aerodinamica cambierà radicalmente: le principali novità sono l’ala anteriore che avrà un disegno completamente diverso, quella posteriore che sarà allargata ed abbassata e i bargeboard che avranno dimensioni maggiori. Tutto questo porterà ad un aumento del carico aerodinamico di circa il 20/25%, che renderà le vetture ancora più veloci in curva: “Nelle prime fasi della stagione, l’aumento in termini di carico aerodinamico sarà di circa il 20/25%, ma sicuramente alla fine dell’anno sarà maggiore. Suppongo che si possa arrivare ad un 30/35%. È il più grande step in avanti a cui abbia mai assistito” ha detto Green.
Scordatevi, però, di vedere record di velocità su tracciati come Monza o Baku, a cui stiamo assistendo durante questa stagione: la velocità di punta, a causa dell’incremento di carico aerodinamico, saranno di circa 20km/h più basse rispetto a quelle attuali. Tutto ciò, però, porterà ad una drastica riduzione dei tempi sul giro, in quanto la velocità in curva sarà notevolmente maggiore e anche lo spazio di frenata sarà più breve rispetto ad ora: si stima che su un tracciato come quello di Budapest, i cambi di regolamento possano valere circa tre/quattro secondi al giro.
Gianluca D’Alessandro
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