Ferrari, Vettel show nel giovedi di Budapest: ne ha per tutti, da Horner ai team radio
Sebastian appparso in grande forma alla vigilia del GP magiaro
Sebastian Vettel one-man-show del giovedì di Budapest. Il tedeschino è stato il vero e proprio mattatore di giornata, avendone un po’ per tutti, da Horner alla Federazione.
Il pilota Ferrari ha per prima cosa risposto al suo ex team principal che ne ha pronosticato un futuro in Mercedes: “E’ sempre interessante constatare come alcune persone abbiano sempre idee particolari… – ha smontato il caso Seb, prima di difendere la sua stagione – La classifica non è ideale ma ho avuto tre ritiri pesanti che hanno inciso molto. Senza quei ritiri sarei stato in una posizione nettamente migliore, c’è sempre la speranza che le cose possano cambiare perché stiamo lavorando davvero tanto per migliorare. A Budapest andremo meglio che a Silverstone, anche perché in Inghilterra abbiamo commesso alcuni errori che non ripeteremo. Nell’ultima gara infatti un paio di cose sono andate storte, ma con i test che ci sono stati subito dopo abbiamo capito molte cose sulla nostra macchina che dovrebbero aiutarci in futuro. Ovviamente è difficile cambiare in fretta, ma penso che qui è una storia diversa, una pista diversa – ha continuato Sebastian, per nulla demotivato – Ora con la squadra mi trovo benissimo, ormai la conosco a fondo ed è più facile affrontare i problemi. Ci stiamo concentrando sulla gara e non possiamo prevederne l’esito, ma è per questo che siamo qui, per cercare di lavorare ed ottenere il miglior risultato possibile. La motivazione per vincere qui è molto alta, è una bella gara, c’è una bella atmosfera, speriamo di poter ripetere quello che abbiamo fatto l’anno scorso”.
Ma Vettel il suo meglio l’ha dato parlando delle ultime scelte della FIA, reputandole quantomeno incoerenti. Il quattro volte campione del mondo non sembra aver apprezzato i nuovi limiti di pista dell’Hungaroring e le ultime decisioni sui team radio. Il ragionamento del pilota tedesco ha la sua logica; la Federazione ha voluto auto sempre complesse, e arrivati ad una tale deriva tecnologica non ha senso limitare le comunicazioni radio.
“Se per andare più veloci superiamo i limiti del tracciato significa che c’è qualcosa che non va, perché per natura un pilota tende a seguire la traiettoria più veloce, ed è quella che dovrebbe delimitare la pista. Poi non capisco perché abbiano cambiato i cordoli rendendoli uguali ad altre piste… – così Vettel parlando del nuovo sistema FIA per il rilevamento automatico delle infrazioni sui track-limit, prima di affrontare il discorso team radio – Per quanto riguarda i team radio non capisco perché tutte queste limitazioni, le nuove norme mi sembrano esagerate, alla fine anche il rapporto ingegnere-pilota e le loro comunicazioni fanno parte della storia della corsa. Se volessimo tornare indietro allora bisognerebbe tornare ai V12, cambio manuale e pochi bottoni sul volante. Massima libertà e via, ma se ci sono dozzine di bottoni sul volante significa che servono a qualcosa, quindi limitare le comunicazioni box-pilota non ha molto senso”.
Antonino Rendina
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