Ferrari, Vettel fa autocritica: “Ho commesso due brutti errori”

Il tedesco in ogni caso si è detto soddisfatto delle prestazioni della monoposto

Ferrari, Vettel fa autocritica: “Ho commesso due brutti errori”

Con i giochi iridati che sono ormai chiusi anche una giornata pessima come quella del GP del Messico può tornare utile e magari può fare tornare il sorriso dopo un ritiro, quando si pensa a quanto andava forte la SF15-T tra le curve dell’Autodromo Hermanos Rosdriguez.

“Si è stato un risultato disastroso, ma l’aspetto positivo è che la macchina andava davvero forte. Stiamo facendo un grande lavoro, la velocità c’era” così Sebastian Vettel, campione umile anche quando si tratta di scusarsi con la squadra: “Chiedo scusa a tutti, ho fatto una gara di m….” così via radio al momento del ritiro dopo essere finito contro le barriere alla curva sette a causa di un suo errore di guida.

Fine settimana da dimenticare per Seb, già alle prese con uno stato influenzale che l’ha debilitato un po’. Il tedeschino è stato timido in partenza, con Ricciardo che nel tentativo di passarlo nelle prime curve lo ha toccato causando una foratura alla Ferrari. Da lì una gara tutta in salita, tentando una rimonta forsennata condita prima da un testacoda e poi dall’errore fatale.

“Non so Ricciardo dove voleva andare, la foratura non ci voleva proprio, purtroppo però nelle gare queste sono cose che possono succedere ha raccontato Vettel – Ho dato il massimo, credo che avevamo un ritmo molto simile a quello delle Mercedes, abbiamo cercato di recuperare in tutti i modi. Ho commesso due bruttissimi errori, e sono finito a muro. Errori entrambi alla curva numero sette, si vede che a quella curva non devo stare troppo simpatico…Mi dispiace molto per il team, potevamo fare una bella gara anche con l’imprevisto del primo giro. Non c’è niente di male a chiedere scusa, se faccio un errore posso ammetterlo”.

La “maglia” è stata sudata come sempre, il cuore gettato oltre l’ostacolo, ma a Vettel – a tratti velocissimo – in Messico è mancata la giusta concentrazione e la solita lucidità. Come capita ai migliori attaccanti di non vedere proprio la porta così capita ai migliori piloti di non imbroccarne mezza. Molto più rare le ammissioni di colpa e la grande capacità di fare autocritica. Chapeau Seb, anche nella tuo peggior GP del 2015.

Antonino Rendina

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