F1 | Watson: “Verstappen ha imparato presto a distruggere i compagni di squadra”
"Lo ha ereditato da suo padre Jos", ha commentato il team manager neozelandese
Graham Watson ha lavorato a stretto contatto con il tre volte iridato nella sua prima stagione in Formula 1 al volante della Toro Rosso (ora AlphaTauri). Il capo delle operazioni di gara in Formula 1, sostiene che uno dei segreti del successo dominante di Max Verstappen è che ha imparato molto presto a “distruggere” il suo compagno di squadra.
“Jos (Verstappen) ha impresso a Max che la prima cosa che devi fare è distruggere il tuo compagno di squadra”, è citato dalla rivista olandese Formule 1.
Watson ha una visione unica dell’attenzione di Max per la F1, dato che ha anche lavorato con suo padre Jos, al progetto Honda alla fine degli anni ’90.
“Ho avuto modo di conoscere Jos abbastanza bene in Honda. E quello che penso che Max abbia sicuramente ereditato da suo padre è che, come pilota, ottieni tutto ciò di cui hai bisogno. Perché di solito si ha solo una possibilità”.
Il neozelandese pensa che il padre di Max, Jos, abbia imparato questa lezione nel modo più duro all’inizio della sua carriera in F1 alla Benetton, quando era compagno di squadra di Michael Schumacher.
“Penso che Jos sentisse che Michael aveva materiale migliore ed era favorito. Ho avuto l’impressione che avesse difficoltà ad accettarlo, perché era anche un pilota molto dotato. Flavio Briatore aveva un forte legame con Michael, sia dal punto di vista sportivo che personale, ed è per questo che penso che Jos abbia impresso in Max molto presto che la prima cosa che devi fare è distruggere il suo compagno di squadra. E lo abbiamo visto fare negli ultimi anni. Deve essere la tua squadra, devi essere l’uomo attorno al quale ruota. Sono convinto che vediamo questo con Max: prima batti il tuo compagno di squadra, poi vinci quel titolo”.
Il primo compagno di squadra di Verstappen alla Toro Rosso fu Carlos Sainz che lasciò il team italiano per passare poi alla Renault, alla McLaren e in fine alla Ferrari. Watson ammette che è stato subito ovvio che sarebbe stato Max, non lo spagnolo, ad essere “il numero 1 fin dal primo momento”.
Secondo il team manager, Verstappen si distingue anche se paragonato al sette volte campione del mondo Lewis Hamilton:
“Lewis ha molto talento ma è coinvolto in così tante cose che la gente si chiede: ‘È un pilota di Formula 1 o no?’ Lewis Hamilton è un marchio, Max Verstappen è un pilota di F1. Non sto dicendo che quello che sta facendo Hamilton sia sbagliato, ma non è come Max. Quando ragazzi così non sono in macchina, sono al simulatore o in kart. Cercano sempre di migliorarsi”.
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