F1 | Verstappen nel mirino dopo l’incidente con Russell: Herbert invoca la squalifica

Johnny Herbert a gamba tesa su Max Verstappen

F1 | Verstappen nel mirino dopo l’incidente con Russell: Herbert invoca la squalifica

F1 Verstappen Herbert – La manovra di Max Verstappen su George Russell al Gran Premio di Spagna continua a far discutere. Dopo la penalità di 10 secondi inflitta al pilota Red Bull e i tre punti sulla superlicenza che lo portano a un passo dalla sospensione, le reazioni nel paddock non si sono fatte attendere.

Tra i più critici, Johnny Herbert, ex pilota di Formula 1 ed ex commissario FIA, oggi opinionista per Sky Sports UK, che si è espresso con parole dure: “Verstappen avrebbe meritato la bandiera nera e la squalifica.” L’episodio contestato è avvenuto nei giri finali della gara di Barcellona, quando Verstappen, dopo essere stato istruito a restituire la posizione a Russell per aver tagliato la pista in precedenza, ha inizialmente rallentato prima di accelerare improvvisamente verso curva 5, finendo per urtare la Mercedes del britannico. Una dinamica che, secondo Herbert, non lascia spazio a dubbi: “È stato un contatto deliberato, lo ha fatto apposta. Ha rallentato dove sapeva di poter attaccare e lo ha fatto forzando il sorpasso. È inaccettabile.”

Il tre volte vincitore in carriera ha poi aggiunto: “Verstappen ha il miglior talento in pista, con una sensibilità di guida fuori dal comune. Ma non ha bisogno di queste manovre. È come se volesse mandare un messaggio, come se avesse bisogno di ribadire il proprio dominio. E invece rischia solo di danneggiare la propria immagine.”

Anche Nico Rosberg, campione del mondo 2016, ha espresso opinioni simili, definendo la penalità troppo leggera e suggerendo che l’episodio fosse degno di una sanzione più severa, se non della bandiera nera. Per entrambi gli ex piloti, l’attuale sistema sanzionatorio non basta più per scoraggiare comportamenti simili.

Dopo il silenzio a caldo, Verstappen ha pubblicato una nota sui social il giorno seguente, ammettendo l’errore: “La frustrazione per alcune scelte strategiche dopo la safety car ha influenzato una manovra che non sarebbe dovuta accadere. È stato un errore.” Parole che fanno eco a quanto confessato durante il debriefing interno al team, come confermato dal team principal Christian Horner, che ha comunque mostrato supporto pubblico al suo pilota.

Il contesto, però, resta delicato. Il regolamento prevede una squalifica automatica con 12 punti di penalità, e Verstappen ne ha ora accumulati 11. Un solo episodio analogo potrebbe tenerlo fuori per una gara, eventualità che Red Bull non può permettersi in un momento già complicato per il team. Herbert ha chiuso il suo intervento con un messaggio diretto: “Questa forma di guida non ha spazio in Formula 1. Non è spettacolo, è pericolo. Se non si interviene con decisione, episodi simili continueranno a ripetersi.”

Il prossimo appuntamento sarà in Canada, su una pista dove Verstappen ha spesso brillato. Ma stavolta, più che la velocità, sarà sotto osservazione il comportamento.

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