F1 | Suzuka, da terra iridata per la Ferrari a terra di rilancio per il sogno di rimonta di Vettel

Sul tecnico tracciato nipponico il tedesco deve ambire alla vittoria per dare il via alla (difficile) rimonta su Hamilton

F1 | Suzuka, da terra iridata per la Ferrari a terra di rilancio per il sogno di rimonta di Vettel

Il filotto di appuntamenti asiatici non ha finora sorriso alla Ferrari. A Singapore, su una pista favorevole, il fugace e beffardo crash con la Red Bull di Max Verstappen ha privato (quasi certamente) il Cavallino di una doppietta. Così come in Malesia, dove nello scorso weekend è andata in scena l’ultima edizione della gara di Kuala Lumpur, la Rossa ha vanificato una grande occasione per via dell’affidabilità che ha falcidiato le due SF70-H in uno dei momenti topici della stagione.

Se Kimi Raikkonen ha dovuto alzare bandiera bianca prima dell’inizio della corsa, dopo un’ottima performance nelle qualifiche che gli era valsa il secondo miglior tempo, Sebastian Vettel è stato autore di una prodigiosa rimonta – che ha aumentato i rimpianti per quel che avrebbe potuto essere la sua gara senza quel kappaò tecnico alla power unit materializzatosi al sabato – che lo ha portato dall’ultima fila dello schieramento al quarto posto finale.

Da due ipotetiche vittorie, tra Marina Bay e Sepang, il tedeschino si è ritrovato con un pugno di mosche in mano in virtù dei soli 12 punti raccolti che lo hanno fatto sprofondare a -34 lunghezze dalla vetta iridata occupata da quel Lewis Hamilton che in Malesia ha corso da ragioniere, “accontentandosi” dei 18 punti ottenuti finendo alle spalle del vincitore Verstappen.

Il trittico asiatico si concluderà al termine di questo fine settimana, dove il Circus sarà impegnato in Giappone sul tecnico tracciato di Suzuka. Sulla pista nipponica, per tenere vivo il sogno iridato, dove è stata scongiurata la spada di Damocle della penalità al cambio (proprio questa mattina la Ferrari, con un tweet, ha comunicato che la trasmissione non è stata danneggiata dopo l’incidente con la Williams di Lance Stroll avvenuto domenica al termine della gara nel giro di rientro ai box), Vettel non ha mezze misure: deve puntare alla massima posta in palio. A Suzuka, come la storia insegna, alcuni piloti Ferrari, come Alain Prost (1990), Michael Schumacher (1998, 2006) ed Eddie Irvine (1999), hanno patito atroci delusioni ma al tempo stesso sono state scritte pagine importantissime e memorabili con lo stesso Schumacher (2000, 2003) nella storia della Rossa.

Seguendo l’esempio del proprio idolo e mentore, Seb – che proprio a Suzuka vinse il suo secondo titolo iridato – dovrà, da un uomo squadra qual è, guidare la riscossa dell’armata rossa nella terra del Sol Levante. Non sarà chiaramente un compito semplice, agevole e scontato, guardando soprattutto quella concorrenza che non rimarrà di certo con le braccia conserte aspettando il corso degli eventi.

Con temperature più miti rispetto alla Malesia, la Mercedes tornerà competitiva per la vittoria. Così come la Red Bull, rinvigorita dall’acuto di Verstappen e dal podio di Daniel Ricciardo, potrebbe recitare ancora una volta le veci di arbitro della contesa iridata tra la Stella e il Cavallino su una pista dove il telaio e l’aerodinamica delle “lattine”, specialmente nel primo settore dove si trova la sequenza delle esse veloci, dovrebbero andare a nozze.

Malgrado le minacce avversarie, le performance pure espresse nelle ultime uscite dalla SF70-H inducono all’ottimismo Vettel che continua ad esternare positività: “Possiamo contare su un buon pacchetto, anche superiore a quello Mercedes e la nostra velocità è molto promettente  – ha dichiarato di recente il tedesco in un’intervista ad Auto Motor und Sport – Sono ottimista e penso che possiamo vincere su tutte le piste”.

Proprio Suzuka, divenuta la terra dei fasti per la Ferrari, potrebbe dunque tramutarsi in trampolino di lancio verso quella rimonta iridata che Vettel vorrà cercare di concretizzare in tutti i modi possibili nelle ultime cinque restanti gare del campionato.

Per farlo però non saranno più ammessi passi falsi come avvenuto nelle precedenti tappe. Da adesso in poi ogni minimo errore sarà fatale.

Piero Ladisa

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