F1 | Stroll: “Correre in Spagna con il polso infortunato sarebbe stato poco saggio”
"Non voglio entrare nei dettagli di ciò che ho dovuto fare", il commento del canadese
Intervistato ieri in merito all’infortunio al polso che lo ha costretto a saltare il Gran Premio di Spagna, Lance Stroll ha ammesso che il dolore era troppo forte e che continuare a correre non sarebbe stato saggio. Il canadese però, non ha voluto entrare nei dettagli al punto da suscitare in molti il dubbio che il forfait di Barcellona sia veramente dipeso da un problema al polso.
“Mi ha dato fastidio per alcune settimane, a Imola e Monaco e poi Barcellona è stata davvero brutale per tutto il fine settimana. Ho subito un’operazione e ho guidato questa settimana, mi sentivo abbastanza bene, quindi sono fiducioso. Si tratta del vecchio infortunio che ho avuto un paio di anni fa. Ha iniziato a infastidirmi di nuovo, quindi l’ho risolto”.
Secondo la FIA, Stroll “ha cercato cure mediche urgenti per il dolore” dopo la Q2, motivo per il quale non si è presentato per essere pesato dopo la sessione. Il pilota dell’Aston Martin però ha mantenuto il riserbo.
“Come atleta in qualsiasi sport cerchi sempre di superare il dolore, il disagio il più possibile per cercare di ottenere un buon risultato alla fine del weekend. In quella situazione, stavo lottando e stavo cercando di superarla, ma ho capito che non era più sensato spingere. Sentivo che il danno stava peggiorando e dovevo fare qualcosa di più serio al riguardo. Non voglio entrare nei dettagli di ciò che ho dovuto fare e di come ho dovuto farlo perché è solo la mia privacy medica e mi piace mantenerla riservata. Ma tutto quello che posso dire con certezza è che mi sento molto meglio. Non vedo l’ora che arrivi il weekend di gara”.
Alla domanda sul suo sfogo di rabbia al termine del Q2, Stroll ha aggiunto: “Ero frustrato, di sicuro. Frustrato per il polso e per le ultime tre gare da Imola. Stava solo inibendo la mia guida. Quindi sapevo che la domenica sarebbe stata difficile, probabilmente impossibile. E a quel punto, ero piuttosto arrabbiato”.
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